Uk, dati deludenti. Sterlina al minimo dal 2010 sul dollaro
ROMA (WSI) – La sterlina è scivolata al livello minimo nei confronti del dollaro dall’inizio del giugno del 2010, scontando i numeri deludenti relativi alla produzione industriale del Regno Unito. La valuta è precipitata fino a $1,4484, scontando le speculazioni dei trader, secondo cui non ci sarà alcun imminente rialzo dei tassi da parte della Bank of England, nel breve periodo, visti i fondamentali dell’economia.
Jake Trask, analista del mercato valutario presso UKForex, ha così commentato:
“Sia la produzione manifatturiera che quella industriale di novembre si sono attestati a valori inferiori alle attese. Combinati con i numeri sulla debolezza della crescita e con i timori sullo scenario Brexit, questi dati zavorrano qualsiasi attesa di un aumento dei tassi di interesse in UK nel breve termine”.
L’Ufficio di Statistica del Regno Unito ha reso noto stamattina che la produzione industriale è scesa dello 0,7% su base mensile, soffrendo il calo più forte dal gennaio del 2013. Preoccupante la performance dell’attività manifatturiera, che si è contratta per il quinto mese consecutivo. Di fatto, la produzione manifatturiera è scesa a novembre -0,4% rispetto ad ottobre, soffrendo una flessione -1,2% su base annua.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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