Unicredit: allo studio piano B per separare attività italiane ed estere
Separare attività italiane ed estere al fine di superare il rischio Italia. Questa l’ipotesi a cui, dice Il Sole 24 Ore, starebbe lavorando il cda di Unicredit.
Da qualche settimana circola un piano riservato, probabilmente di una banca d’affari, che sarebbe stato esaminato dei vertici di Unicredit e che vede al centro l’ipotesi di una scissione con da una parte le attività italiane, dall’altra quelle estere (Germania, Austria, Centro Est Europa, Turchia, Russia) e la creazione di un polo con sede in Germania.
La banca guidata da Jean Pierre Mustier non commenta l’indiscrezione. A Piazza Affari il titolo Unicredit segna al omento un guadagno dell’1,69%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.