UniCredit: costi a €2,5 miliardi nel II trimestre. ‘Ottimi livelli capitale e liquidità, CET1 ratio fully loaded al 15,50%
I costi di UniCredit sono risultati pressoché invariati su base annua, pari a €2,5 miliardi nel secondo trimestre, grazie alla continua attenzione all’efficienza e la rigorosa disciplina sui costi, con un rapporto costi/ricavi al 56,0 per cento. E’ quanto emerge dal comunicato sui risultati del secondo trimestre e del primo semestre di UniCredit, che hanno messo in evidenza un utile netto a 1,034 miliardi euro, decisamente superiore ai 720 milioni attesi dal consensus, nel secondo trimestre. I ricavi sono diminuiti del 6,1 per cento trim/trim a €4,4 miliardi nel secondo trimestre, battendo comunque le attese, mentre in tutto il primo semestre l’utile netto consolidato è stato pari a 1,921 miliardi di euro, rispetto al rosso di 2,28 miliardi circa dello stesso periodo del 2020.
La forza del bilancio di UniCredit si evidenzia nel livello estremamente solido del capitale. Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi per il Gruppo è migliorato attestandosi al 4,7 per cento.
Il CET1 ratio fully loaded è pari al 15,50 per cento, con il CET1 MDA buffer fully loaded a 647 punti base.
Il patrimonio netto tangibile attestatosi a €52,3 miliardi è in aumento dell’1,3 per cento trimestre su trimestre, principalmente grazie all’utile netto.
Il costo del rischio contabile si attesta a 33 punti base nel secondo trimestre grazie alla qualità dell’attivo migliore del previsto, parzialmente compensato dal quadro normativo avverso.
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