Unicredit smorza rumor. Titolo dietrofront a Piazza Affari, sfuma rally post bilancio
MILANO (WSI) – A Piazza Affari il titolo Unicredit fa dietrofront, dopo aver segnato un rally superiore a +5,56% a 2,35 euro.
Si smorza l’entusiamo legato ai risultati di bilancio, da cui emerge un utile netto di 1,76 mld, in crescita del 14,7%. L’utile netto del solo terzo trimestre è sceso invece dell’11,8% a 447 milioni, sotto le attese del consensus a 467 milioni. Migliorato il capitale, con il Cet1 salito al 10,82%.
Intanto Poste Italiane, Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Anima Holding hanno sottoscritto un accordo quadro di alleanza per concorrere all’acquisizione di Pioneer, la controllata di Unicredit per creare “un primario operatore del settore della gestione del risparmio”. Le tre società ieri hanno trasmesso ieri a Unicredit un’offerta per l’acquisto delle attività di Pioneer come è scritto in una nota diffusa ieri sera.
“Questa operazione consentirà di poter contare, fin da subito, su oltre 147 miliardi di masse in gestione”.
Unicredit ha tuttavia diramato una nota in cui smorza le speculazioni dei mercati:
“Per quanto riguarda Pioneer Investments, non vi è alcuna certezza che queste trattative possano portare ad alcuna transazione né certezza in merito alle condizioni alle quali tale operazione possa procedere. Ulteriori dichiarazioni saranno effettuate se e quando necessario”.
Unicredit ha poi confermato, come annunciato in data 11 luglio 2016, che la banca “ha intrapreso una profonda revisione strategica a livello di gruppo, che riguarderà tutte le principali aree della banca al fine di rafforzare e ottimizzare la dotazione di capitale del gruppo, migliorarne la redditività, garantire una continua evoluzione delle attività di business e mantenere la flessibilità necessaria a cogliere tutte le opportunità di generazione di valore”.
L’esito di tale revisione, sarà comunicato a Londra durante il Capital Markets Day, il 13 dicembre 2016.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.