Unicredit perde oltre 11 miliardi e aumenta le svalutazioni
ROMA (WSI) – Rosso da 11, 8 miliardi di euro, così chiude il 2016 la banca Unicredit secondo le stime preliminari rese note ieri e aumenta le svalutazioni di un altro miliardo rispetto alle attese, finendo così per far chiudere il titolo a Piazza Affari in picchiata a -5,45%.
A pesare anche i rilievi mossi dalla Bce che ha chiesto all’istituto guidato da Jean Pierre Mustier di approntare una strategia per ridurre i crediti deteriorati entro il 28 febbraio, precisando che vi sono aree di debolezza nel cda. Su tutto pesa l’incognita del bail-in in caso di mancato o parziale sottoscrizione dell’aumento di capitale.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.