UniCredit tra Russia, dividendi e redditività: la lettera di Andrea Orcel agli azionisti
In un momento in cui valuta l’uscita della banca dalla Russia, in una lettera agli azionisti pubblicata in vista dell’assemblea del prossimo 8 aprile, l’AD di Unicredit Andrea Orcel ha confermato l’obiettivo di far crescere la banca italiana a un ritmo più spedito.
“Il traguardo più importante del nostro piano è crescere, a un ritmo più spedito a partire dal 2022, così da raggiungere una redditività del capitale netto tangibile di circa il 10% nel 2024, con l’obiettivo di superarla in seguito”.
E’ “grazie a questo rafforzamento”, ha continuato Orcel, che UniCredit riuscirà a “realizzare una distribuzione degli utili pari ad almeno 16 miliardi di euro nei prossimi quatto anni in modo sostenibile”. Nella missiva, Orcel ha ricordato che il piano strategico UniCredit Unlocked “è un piano di lungo termine” e che il periodo a cui si riferisce, ovvero quello che va fino al 2024, “rappresenta solo una tappa”.
“Il vero successo sarà misurato da come il piano ci predisporrà al successo oltre quella data – ha aggiunto l’AD, indicando che – UniCredit ha davanti a sé un futuro ambizioso, e abbiamo già iniziato il nostro percorso per realizzarlo. Quanto abbiamo realizzato sinora, mettendo a disposizione del nostro team la struttura più adatta per raggiungere il successo, compiendo i primi passi per liberare il potenziale di UniCredit e assicurando il riconoscimento finanziario ai nostri stakeholder, mi fa essere estremamente fiducioso nella nostra capacità di realizzare tutti gli obiettivi che ci siamo dati”.
“UniCredit – ha ricordato Orcel – é l’unica banca paneuropea. La nostra effettiva e radicata presenza in tutto il continente ci mette nella posizione migliore per agire da motore finanziario e aiutare così le comunità locali a progredire e l’Europa tutta ad avere successo’.
E “la banca per il futuro dell’Europa ha i principi ambientali, sociali e di governance (Esg) al cuore di tutte le sue attività. Questa crisi li rende solo più importanti”, spiega ancora Orcel.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.