Usa, agricoltori del midwest nei guai: bancarotte ai massimi da 10 anni
Il numero delle bancarotte, fra gli imprenditori agricoli del midwest, ha raggiunto i massimi del decennio. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che alla base ci sarebbe una forte concorrenza da parte di competitor come Brasile e Russia, aggravata dalle dispute commerciali fra Cina e Stati Uniti. Una notizia, questa, che non sarà gradita a una fascia di elettorato che ha contribuito alla vittoria di Donald Trump alle ultime presidenziali. Infatti, le contromisure adottate dai Paesi cui Trump ha mostrato i muscoli dei dazi, hanno colpito i semi di soia o altri prodotti alimentari come maiale e semi oleosi: prodotti che ora vedono la concorrenza avanzare a danno dei produttori americani.
I fallimenti in tre regioni che coprono i principali stati agricoli sono saliti al livello più alto in almeno 10 anni, nel 2018. La Seventh Circuit Court of Appeals, che comprende Illinois, Indiana e Wisconsin, ha ricevuto il doppio dei fallimenti nel 2018 rispetto al 2008. Nell’Ottavo Circuito, che comprende stati dal Nord Dakota all’Arkansas, i fallimenti sono aumentati del 96%. Nel Decimo Circuito, che copre il Kansas e altri stati, l’anno scorso è stato registrato il 59% in più di fallimenti rispetto a un decennio prima”.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.