Usa, arrivano indicazioni contrastanti dal settore dei servizi
Dopo un balzo ai massimi dell’anno nel periodo settembre-ottobre, il settore dei servizi americano misurato dall’indice Pmi ha fatto un passo indietro in novembre secondo Markit, che pone l’accento sui segnali crescita fiacca dei salari (sotto la media).
Il risultato è stato di 54,6 punti negli Stati Uniti il mese scorso. Allo stesso tempo l’indice Ism del terziario, nonostante un calo dei nuovi ordinativi, ha fatto meglio delle attese, salendo a 57,2 punti sui livelli più alti da ottobre 2015. Il risultato del mese precedente del settore dei servizi, che coinvolge la stragrande maggioranza degli americani, era stato pari a 54,8 punti.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.