USA, continua il calo delle richieste di mutuo
ìLe domande di mutuo negli Stati Uniti proseguono il loro trend negativo. Secondo i dati diffusi dalla Mortgage Bankers Associations (MBA), nella settimana che si è conclusa il 4 ottobre, l’indice che misura il volume complessivo delle richieste di mutuo ipotecario ha registrato un decremento del 5,1%. Questo calo segue quello del 1,3% osservato nella settimana precedente.
In particolare le richieste di rifinanziamento hanno subito una flessione significativa, scendendo del 9,3%. Al contrario, le nuove richieste di finanziamento sono rimaste invariate rispetto alla settimana precedente. I tassi sui mutui trentennali, nel frattempo, hanno visto un incremento, passando dal 6,14% al 6,36%. Questo aumento dei tassi potrebbe ulteriormente influenzare la propensione degli americani a richiedere nuovi mutui o a rifinanziare quelli esistenti.
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Apertura negativa per Wall Street, influenzata dai recenti dati sull’inflazione e dalle conseguenze dell’uragano Milton in Florida. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,4% rispetto all’anno precedente, superando le aspettative. Nel frattempo, l’uragano ha lasciato tre milioni di persone senza elettricità e sta avendo un impatto sull’economia. Gli investitori valutano anche i dati sulla disoccupazione e l’evoluzione della crisi in Medio Oriente.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti hanno registrato un aumento superiore alle aspettative nella settimana al 5 ottobre. I dati del Dipartimento del Lavoro americano mostrano un incremento significativo rispetto alle previsioni degli analisti, sollevando interrogativi sullo stato attuale del mercato del lavoro.
Durante la riunione di settembre, la BCE ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base per attenuare le restrizioni monetarie. L’obiettivo è riportare l’inflazione al 2% a medio termine, mantenendo flessibilità nelle decisioni future.
La Borsa di Tokyo continua la sua crescita, con l’indice Nikkei che si avvicina ai 40mila punti, sostenuto dalla propensione al rischio degli investitori e dall’indebolimento dello yen. Questo trend positivo è influenzato dai record di Wall Street e dal vantaggio competitivo delle aziende esportatrici giapponesi.