Ripresa Usa a rischio: ordini beni durevoli -2,8%
ROMA (WSI) – Gli ordini Usa aventi per oggetto i beni durevoli hanno segnato a febbraio un calo -2,8%. Si tratta della terza flessione in quattro mesi, alimentata dal calo degli ordini in tutti i principali settori industriali, a eccezione di quello delle auto. Gli economisti intervistati da MarketWatch avevano previsto un calo maggiore -2,9%.
Tuttavia il pessimismo rimane, vista la portata dei cali. Escluso il settore trasporti, gli ordini hanno registrato una flessione inferiore a -1%, che rimane tuttavia la più forte in un anno.
Gli ordini per i beni capitali core, che vengono considerati un importante termometro per gli investimenti delle aziende, sono scesi -1,8% a febbraio. Le consegne di beni capitali core, categoria utilizzata per capire la crescita del PIL su base trimestrale, sono scese -1,1%, dopo il -1,3% di gennaio.
Rivisto al ribasso tra l’altro il dato di gennaio, dal balzo +4,9% precedentemente comunicato al +4,2%.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.