Usa, probabilità shutdown al 50%
Le probabilità di uno shutdown negli Usa sono al 50%. A dirlo è stato il direttore dell’Ufficio per la gestione e il bilancio della Casa Bianca, Mick Mulvaney, secondo cui le attività amministrative del governo federale rischiano la paralisi alla mezzanotte del 19 gennaio (le sei del giorno dopo in Italia). La Camera ha approvato ieri una legge per finanziare il governo per quattro settimane, ma al Senato c’è ancora battaglia. In assenza di un accordo anche temporaneo sul budget, i finanziamenti scadranno e dalla mezzanotte partirà la chiusura parziale di uffici e servizi federali.
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La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.