Usa: vendite di case con contratti in corso balzano a record in 10 anni
Notizie positive dal fronte immobiliare Usa. Nel mese di aprile, le vendite di case con contratti in corso sono balzate +5,1%, attestandosi al record in dieci anni, ovvero dal febbraio del 2006. L’indice compilato dall’associazione di settore National Association of Realtors è salito per il terzo mese consecutivo, a 116,3 punti, in rialzo +4,6% su base annua. Il trend è stato decisamente migliore rispetto alle stime degli analisti, che avevano previsto un incremento dello 0,8%.
L’indice prevede le vendite future monitorando le transazioni in atto sul mercato immobiliare, nelle quali i contratti sono stati firmati, ma gli accordi non sono stati ancora chiusi.
In una nota, Lawrence Yun, responsabile economista dell’associazione, ha affermato che la domanda dei consumatori è stata sorprendentemente resistente nonostante i prezzi più elevati delle case. Yun si è detto fiducioso su una “ulteriore espansione” delle vendite nel corso dell’estate, a condizione che “l’offerta delle case aumenti in modo tale da poter fornire agli acquirenti un numero adeguato di scelte possibili nel corso della loro ricerca”.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.