Wall Street e oro: focus dei trader su Corea del Nord e dazi Usa, più che l’Italia
Le notizie di un avvicinamento tra le due Coree e della possibilità che Kim Jong-un rinunci alle ambizioni nucleari, in cambio di garanzie sulla sicurezza da parte degli Stati Uniti, hanno rasserenato il clima nelle sale operative in avvio di seduta, ma poi le preoccupazioni per le prospettive di una guerra commerciale hanno la meglio a Wall Street. Per quanto riguarda l’incertezza politica in Italia dopo le elezioni, gli investitori aspettando di avere indicazioni sulle possibili coalizioni prima di prendere posizioni.
Per la prima volta da quando è entrato in carica nel 2011, lunedì 5 marzo il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ricevuto degli emissari diplomatici sudcoreani, che hanno provato a convincere Kim ad avviare colloqui con gli Usa circa un piano di denuclearizzazione del paese isolato. Durante l’incontro si è discusso anche del rilascio di tre prigionieri coreani-americani agli arresti in Corea del Nord. Le notizie di un possibile disgelo e forse persino riappacificamento tra le due Coree hanno spinto inizialmente i listini azionari mondiali, con Wall Street che guadagnava terreno in avvio. Ora il Dow Jones perde terreno dopo il rialzo dell’1,4% di ieri e il progresso di più di 100 punti sopra quota 24.980 punti in apertura.
Da quando Trump ha promesso di imporre dazi sulle importazioni di alluminio e acciaio, l’oro fa meglio di tutte le altre classi di asset.
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