Wall Street apre in rialzo dopo dati sull’occupazione di settembre
Wall Street inizia la giornata con un segno positivo, grazie ai dati sull’occupazione di settembre che hanno battuto le aspettative degli analisti. L’economia americana ha generato 254.000 nuovi posti di lavoro, escludendo il settore agricolo, rispetto alle previsioni di 150.000 posti. Questo ha portato il tasso di disoccupazione a scendere dal 4,2% al 4,1%, mentre gli analisti si attendevano una conferma al 4,2%.
L’avvio di oggi ha visto il Dow Jones guadagnare 245,87 punti (+0,59%), l’S&P 500 aumentare di 43,71 punti (+0,77%) e il Nasdaq salire di 209,29 punti (+1,17%). Il mercato del petrolio ha mostrato un lieve aumento, con il Wti al Nymex che è salito dello 0,77% a 74,28 dollari al barile, dopo il forte rialzo di ieri causato dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.