Wall Street conferma buy post dato inflazione Usa. Quasi azzerato outlook nuovi rialzi tassi Fed
Il dato positivo relativo all’inflazione Usa diffuso ieri, che ha praticamente azzerato il rischio scontato dai mercati sulla possibilità che la Fed di Jerome Powell non abbia finito di alzare i tassi, sostiene il sentiment dei mercati azionari.
A Wall Street, alle 6.45 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones avanzano dello 0,22%, quelli sullo S&P 500 salgono dello 0,30%, mentre quelli sul Nasdaq riportano un progresso dello 0,33%.
L’inflazione Usa misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI), si è appreso ieri, ha riportato un trend praticamente piatto a ottobre su base mensile, salendo del 3,2% su base annua.
Entrambi i trend sono stati inferiori alle attese degli analisti, fattore che ha innescato forti buy a Wall Street.
Rassicurante anche l’indice CPI core, che esclude i prezzi più volatili delle componenti dei beni energetici e beni alimentari, e che è avanzato a ottobre dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,3% stimato dal consensus, e del 4%, al di sotto del +4,1% atteso.
Su base annua, la componente core ha messo a segno il rialzo più contenuto dal settembre del 2021, ovvero in più di due anni.
Dai numeri del CME Group è emerso di conseguenza che, a seguito della diffusione dei numeri sull’inflazione Usa, i trader hanno azzerato quasi le speculazioni su eventuali ulteriori strette monetarie da parte della Fed.
Il 1° novembre scorso la Fed ha annunciato di aver lasciato i tassi sui fed funds invariati al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.
I tassi sono stati lasciati fermi per la seconda riunione consecutiva, dopo gli 11 rialzi lanciati agli inizi del 2023, inclusi quattro nel 2023, volti a sfiammare il balzo dell’inflazione negli Stati Uniti.
La prospettiva di uno stop definitivo dei rialzi dei tassi lanciati più di un anno fa dalla Fed di Powell per combattere l’impennata dell’inflazione ha sostenuto il trend dei principali indici azionari Usa.
Nella sessione di ieri, il Dow Jones Industrial Average è balzato dell’1,43%, lo S&P 500 ha riportato un rally dell’1,91% a 4.495,70, mentre il Nasdaq Composite è balzato del 2,37%.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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