Wall Street: DJ, S&P 500 e Nasdaq a nuovi record post inflazione Usa. Il trend dei futures
Solida la performance di Wall Street dopo la sessione positiva della vigilia, che ha visto l’indice S&P 500 chiudere al di sopra della soglia di 5.300 punti per la prima volta in assoluto e tutti gli indici azionari Usa scattare a nuovi record.
Per la precisione, il Dow Jones è balzato di 349,89 punti, o dello 0,88%, a quota 39.908 punti, lo S&P 500 ha guadagnato 61 punti o +1,2%, a 5.308 punti, mentre il Nasdaq ha segnato un progresso dell’1,4% al massimo storico di 16.742 punti.
Quella di ieri è stata la 23esima volta dall’inizio del 2024 che ha visto lo S&P 500 chiudere a livelli record, la 18esima per il Dow Jones e l’ottava per il Nasdaq.
Alle 7.25 circa ora italiana i futures sull’indice Dow Jones salgono dello 0,16%, mentre i contratti sullo S&P 500 e sul Nasdaq Composite avanzano rispettivamente dello 0,13% e dello 0,16%.
Wall Street a nuovi record dopo dati inflazione Usa
I buy sono scattati a Wall Street a seguito della pubblicazione del grande market mover tanto atteso dai mercati globali: l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, tra gli indicatori più importanti per monitorare il trend dell’inflazione e dunque anche per pronosticare la direzione futura dei tassi.
L’indice CPI Usa è salito ad aprile dello 0,3% su base mensile, a un ritmo lievemente inferiore al +0,4% atteso dal consensus, crescendo su base annua al ritmo del 3,4%, in linea con le previsioni.
L’indice CPI core è cresciuto dello 0,3% su base mensile e del 3,6% su base annua. La crescita su base annua dell’indice CPI core è stata la più bassa dall’aprile del 2021, mentre il rialzo su base mensile è stato il più contenuto dal dicembre del 2023.
La performance dell’inflazione core sia su base annua che su base mensile è stata in linea con le attese del consensus.
Il dato ha riacceso le speranze che la Fed di Jerome Powell tagli i tassi nel corso del 2024, dopo i dubbi delle ultime settimane, che erano stati alimentati dalla pubblicazione di altri indicatori che avevano confermato la persistenza dell’inflazione.
Lo stesso Jerome Powell aveva riconosciuto l’altroieri l’elevata probabilità che la Fed dovesse lasciare i tassi Usa al record degli ultimi 23 anni (tra il 5,25% e il 5,5%) per un periodo più lungo di quanto precedentemente atteso.
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Il commento
Per Bret Kenwell, market analyst di eToro, l’ultima lettura relativa all’inflazione degli Stati Uniti ha fatto tornare “le speranze di vedere più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, dopo un rapporto sull’inflazione che potrebbe piacere ai tori del mercato azionario”-
Quest’ultimo rapporto sull’inflazione, ha fatto notare Kenwell, “è stato in linea alle aspettative e non troppo ‘caldo’: sebbene i prezzi dell’energia siano aumentati in aprile, i servizi di pubblica utilità, come quelli dell’elettricità e del gas, sono diminuiti, mentre la componente dei servizi, molto importante, è scesa leggermente rispetto al mese precedente.
L’analista di eToro ha ricordato che, “in vista del 2024, il mercato obbligazionario prevedeva addirittura fino a sei tagli dei tassi quest’anno”, aggiungendo che “ora che il mercato oscilla tra uno o due tagli, quest’ultima lettura dovrebbe far pendere l’ago della bilancia verso la seconda ipotesi, con la prospettiva di poter avere tre tagli al tasso di interesse di riferimento – in linea con le precedenti previsioni della Fed – che potrebbe guadagnare un po’ di trazione”.
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