Wall Street e dollaro in progresso dopo la svolta “dovish” della Bce
L’azionario americano e il dollaro Usa vengono premiati dalla riunione della Bce giudicata più accomodante del previsto. Nell’appuntamento chiave probabilmente dell’intero anno, Mario Draghi e colleghi hanno fissato una forward guidance sui tassi, annunciando che non imporranno una stretta monetaria prima di settembre 2019. Questo ha penalizzato l’euro e favorito il dollaro, anche perché la Fed sta invece andando nella direzione esattamente opposta.
Le politiche monetarie agli antipodi tra Stati Uniti ed Eurozona mettono sotto pressione l’euro e rafforzano il dollaro sul breve-medio termine. Wall Street è premiata anche dai dati macro migliori del previsto, con le vendite al dettaglio che sono cresciute molto più del previsto. Il Dow Jones guadagna lo 0,21% a quota 25.254,65, l’indice S&P 500 avanza dello 0,27% in area 2.783,21, mentre il Nasdaq fa segnare un rialzo dello 0,36% a 7.723,53 punti.
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Seduta prudente per le borse del Vecchio Continente, Piazza Affari si allinea. Focus sui conti di Nvidia in uscita stasera a mercati chiusi
Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.