16:17 venerdì 11 Agosto 2023

Wall Street frenata di nuovo da paura inflazione Usa. Nasdaq e S&P verso chiusura settimana in rosso

Se ieri era scattata subito dopo la pubblicazione dell’indice CPI, oggi Wall Street frena a causa dell’altro parametro che misura il trend delle pressioni inflazionistiche, ovvero a causa dell’indice PPI.

Il dato, pubblicato prima dell’inizio della giornata di contrattazioni, ha sollevato dubbi sul reale dietrofront dell’inflazione degli Stati Uniti.

Tra l’altro, dopo la partenza sprint della vigilia, che aveva portato il Dow Jones a scattare subito di più di 400 punti, l’euforia a Wall Street si era smorzata in modo significativo, tanto che, nel finale, gli indici avevano azzerato gran parte dei guadagni.

Oggi, la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione (PPI), ha messo gli investitori ulteriormente sull’attenti.

Indice PPI non convince: torna paura inflazione

Dal dato è emerso che, nel mese di luglio, l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) Usa è salito su base annua dello 0,8%, decisamente al di sopra del rialzo pari a +0,2% di luglio (rivisto dal +0,1% inizialmente reso noto) e oltre il +0,7% stimato dagli analisti.

Escluse le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, l’indice PPI è salito del 2,4% su base annua, rispetto al +2,3% atteso, e allo stesso ritmo di giugno, confermando la solidità dell’inflazione degli States.

Su base mensile, inoltre, il dato si è rafforzato dello 0,3%, più del +0,2% stimato dal consensus.

La componente core è salita anch’essa, su base mensile, dello 0,3%, anche in questo caso più del +0,2% previsto.

Ieri, all’inizio della seduta e dopo la diffusione dell’indice CPI, Wall Street aveva segnato un forte rally, guardando con favore al trend del dato, che inizialmente aveva alimentato le speranze di uno stop dei rialzi dei tassi da parte della Fed di Jerome Powell.

Il CPI è salito infatti a luglio dello 0,2% su base mensile e del 3,2% su base annua, al di sotto del 3,3% atteso dal consensus degli analisti.

Tuttavia, con la componente core in crescita al ritmo annuale del 4,7%, diversi analisti avevano avvertito già ieri che i tassi sarebbero rimasti più alti per un periodo di tempo più lungo (higher for longer), in quanto il target dell’inflazione della Fed, pari al 2%, è ancora lontano.

L’entusiasmo si è dunque decisamente smorzato, in una settimana che si appresta a concludersi con il segno meno, per la seconda volta consecutiva per lo S&P 500 e il Nasdaq.

I due listini azionari sono in calo su base settimanale rispettivamente dello 0,5% e dell’1,7%.

Il Dow Jones si appresta invece a terminare la settimana con un lieve guadagno.

Alle 16.10 ora italiana, il Dow Jones è piatto con una variazione pari a +0,07%. Lo S&P 500 arretra dello 0,28%, mentre il Nasdaq Composite cede lo 0,64%.

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