Wall Street: futures sull’attenti in attesa incontro Biden-McCarthy. Countdown data X
Wall Street riparte, reduce da una settimana di contrattazioni positiva, che ha visto il Nasdaq Composite salire su base settimanale del 3,04%, lo S&P 500 guadagnare l’1,65%, il Dow Jones incassare lo 0,38%.
La borsa Usa è riuscita a concludere la settimana all’insegna dei guadagni, nonostante i timori degli investitori per l’imminente data X del 1° giugno.
Se il presidente americano Joe Biden e il leader repubblicano della Camera Kevin McCarthy non riusciranno a trovare infatti un accordo per innalzare o sospendere il tetto sul debito, gli Stati Uniti faranno default il prossimo 1° giugno.
Dalle ultime indiscrezioni riportate dalla NBC News è emerso che le controparti si incontreranno alla Casa Bianca nella giornata di oggi.
Nell’attesa, i futures sui principali indici azionari americani sono in ribasso. Alle 7 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones e sullo S&P 500 viaggiano appena al di sotto della parità, mentre i futures sul Nasdaq sono in rialzo dello 0,12%.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.