Wall Street in pesante calo, Dow Jones cede il 2% ed entra in fase ribassista
Con i cali odierni del 2% circa (-480 punti) il Dow Jones è ora in ribasso dell’11% dai suoi massimi di sempre: il paniere delle blue chip è così entrato in una fase ribassista. Il massimo è stato toccato il 26 gennaio a 26.616 punti, il giorno in cui Donald Trump ha fatto un intervento al World Economic Forum di Davos vantandosi del fatto che la Borsa era in rialzo del 50% dalla vittoria a sorpresa alle elezioni del magnate immobiliare.
I titoli più colpiti dalle vendite a Wall Street, con perdite superiori al 2%, sono Boeing, Intel, Caterpillar, General Electric, Goldman Sachs, DuPont e 3M. Tutti i settori dell’indice S&P 500 sono in rosso ma le azioni del comparto automobilistico sono particolarmente negative. Le notizie secondo cui la Cina imporrà dazi del 25% contro le importazioni di auto dall’America pesano su FCA, Tesla e Ford, che accusano ribassi dl 2,6%, del 3,7% e dell’1,5% rispettivamente. Anche il paniere dei tecnologici del Nasdaq è in contrazione, con gli investitori innervositi dalla guerra commerciale a tutto campo tra Cina e Stati Uniti.
Breaking news
Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.