Wall Street in rialzo: S&P 500 tocca record, poi ripiega
Chiusura in rialzo ieri per Wall Street ma sotto i massimi intraday che avevano permesso all’S&P 500 di spingersi oltre il suo record di gennaio. L’indebolimento del dollaro, dovuto alle critiche del presidente americano Donald Trump per le strette monetarie della Federal Reserve, ha fatto correre i settori energetico e delle materie prime.
Dopo essersi spinto fino a 2.873,23, l’S&P 500 ha aggiunto 5,91 punti, lo 0,21%, a quota 2.862,96. Il DJIA ha guadagnato 63,6 punti, lo 0,25%, a quota 25.822,29. Il Nasdaq Composite ha registrato un rialzo di 38,17 punti, lo 0,49%, a quota 7.859,17.
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A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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