Wall Street in rialzo: S&P 500 tocca record, poi ripiega
Chiusura in rialzo ieri per Wall Street ma sotto i massimi intraday che avevano permesso all’S&P 500 di spingersi oltre il suo record di gennaio. L’indebolimento del dollaro, dovuto alle critiche del presidente americano Donald Trump per le strette monetarie della Federal Reserve, ha fatto correre i settori energetico e delle materie prime.
Dopo essersi spinto fino a 2.873,23, l’S&P 500 ha aggiunto 5,91 punti, lo 0,21%, a quota 2.862,96. Il DJIA ha guadagnato 63,6 punti, lo 0,25%, a quota 25.822,29. Il Nasdaq Composite ha registrato un rialzo di 38,17 punti, lo 0,49%, a quota 7.859,17.
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A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.
Un disegno di legge appoggiato da Donald Trump è stato bocciato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti