Wall Street ingessata in attesa dato inflazione Usa. Paura Fed, tassi Treasury decennali a record 2024
In attesa del dato cruciale relativo all’inflazione Usa misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti, in calendario nella giornata di domani, Wall Street continua a mostrare un andamento incerto.
Ieri il trend della borsa Usa è stato praticamente piatto, con il Dow Jones che ha chiuso con una variazione pari a -0,03% e lo S&P 500 arretrato di appena lo 0,04%.
Il Nasdaq Composite ha registrato una variazione pari a + 0,03%.
Gli economisti prevedono un rialzo del dato CPI relativo al mese di marzo pari a +0,3% su base mensile e del 3,5% su base annua, in una situazione in cui la paura più grande degli investitori è rappresentata dal rischio che la Fed non tagli più i tassi nel 2024.
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In evidenza il continuo rialzo dei tassi dei Treasury, con quelli decennali saliti ieri di nuovo oltre la soglia del 4,4%, ai massimi dell’anno. Oggi i rendimenti arretrano, rimanendo tuttavia al di sopra della soglia del 4,4%, al 4,412%.
In premercato, i futures sul Dow Jones sono fermi (+0,01%), mentre i contratti sullo S&P 500 e sul Nasdaq segnano variazioni pari rispettivamente a +0,08% e a +0,11%.
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L’apertura di Wall Street è caratterizzata da incertezze, con il Dow Jones che scende dopo il suo record, mentre lo S&P 500 registra un nuovo massimo intraday. Le tensioni derivano dalle dichiarazioni di Trump sui nuovi dazi contro Messico, Canada e Cina. Gli investitori attendono i verbali della Federal Reserve per ulteriori indicazioni sui tassi d’interesse.