Wall Street: Nasdaq continua a fare peggio, futures -0,90%. ‘Azioni growth penalizzate da Fed più hawkish’
Futures Usa in lieve calo dopo le perdite di ieri, che hanno colpito soprattutto il Nasdaq. L’indice hi-tech è capitolato del 2,47%, soffrendo la sessione peggiore da settembre. Il Dow Jones ha chiuso piatto, con una variazione pari a -0,08%, mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,8%. Alle 12.10 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones perdono lo 0,08%, quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,33%, mentre quelli sul Nasdaq cedono lo 0,90%, a conferma di come il Nasdaq continui a sottoperformare il mercato.
“Con la Federal Reserve che diventa più hawkish e le attese di tassi di interesse più alti, gli investitori stanno riducendo la loro esposizione verso le azioni growth – ha commentato alla Cnbc Jim Paulsen, responsabile strategist degli investimenti di The Leuthold Group – Di solito, le azioni growth mostrano una duration più elevata rispetto ai titoli value, in quanto una quota più alta dei loro flussi di cassa sarà ricevuta in un futuro più distante”.
I tassi sui Treasuries Usa riflettono tuttavia più la paura per la diffusione della variante Omicron che per l’inflazione. I tassi decennali sono scesi fino all’1,42%, mentre i trentennali oscillano attorno all’1,8538%. Nessun dato macro Usa rilevante è atteso per la giornata di oggi. I trader tentano ancora di digerire la carrellata di annunci di politica monetaria arrivati ieri da diverse banche centrali e il rafforzamento del tapering da parte della Fed di Jerome Powell annunciato due giorni fa.
La Fed di Jerome Powell ha annunciato l’altroieri una forte accelerazione del tapering, il programma di riduzione degli acquisti di asset che la banca centrale effettua ogni mese. A partire dal mese di gennaio del 2022, gli acquisti di asset passeranno a 60 miliardi di dollari di bond (rispetto ai $120 miliardi al mese acquistati con il piano originario di Quantitative easing lanciato nel 2020, per contrastare gli effetti della pandemia Covid).
Dal dot plot del Fomc è emerso che gli esponenti della Fed prevedono per l’anno prossimo tre rialzi dei tassi, rispetto a una sola stretta che era stata precedentemente prevista per l’anno prossimo. La Fed ha lasciato i tassi sui fed funds invariati nella forchetta compresa tra lo zero e lo 0,25%.
Focus sulla Bank of England, che ieri ha annunciato di aver alzato i tassi per la prima volta dall’inizio della pandemia Covid-19, nonostante l’intensificarsi dei timori sulla diffusione della variante Omicron. La Commissione di politica monetaria della BoE (MPC), ha votato per aumentare i tassi dal minimo storico dello 0,1% allo 0,25%, comunicando di ritenere che le pressioni rialziste sull’inflazione siano superiori ai rischi all’economia derivanti dalla nuova variante.
D’altronde, il dato ufficiale relativo all’inflazione UK misurato dall’indice dei prezzi al consumo ha indicato un balzo, a novembre, del 5,1%, sulla scia del boom dei prezzi energetici e delle strozzature che stanno colpendo l’economia. Il target di inflazione della Bank of England è pari al 2%.
Qualche giorno prima un avvertimento contro il rischio di un nulla di fatto sui tassi da parte della Bank of England era arrivato dal Fondo Monetario Internazionale.
La Bce dal canto suo ha deciso di confermare la riduzione degli acquisti di asset che avvengono con il QE pandemico PEPP, bazooka che terminerà nel marzo del 2022. Christine Lagarde & Co hanno annunciato però contestualmente il rafforzamento del programma tradizionale di Quantitative easing, il cosiddetto APP.
E nel comunicato è scritto chiaramente che “gli acquisti netti del PEPP potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi connessi alla pandemia”. Il piano APP continuerà al ritmo di acquisti di asset per un valore di 20 miliardi di euro, per poi rafforzarsi a 40 miliardi nel secondo trimestre del 2022 e ridursi a 30 miliardi nel terzo trimestre.
Nel secondo trimestre, gli acquisti torneranno al ritmo di 20 miliardi di euro al mese.
Oggi è stato il turno della Bank of Japan guidata da Haruhiko Kuroda, che ha annunciato di aver confermato il target dei tassi di interesse di breve termine al -0,1%, e il target dei tassi dei titoli di stato a 10 anni attorno allo zero.
L’istituzione ha tuttavia annunciato anche il lancio del tapering dei suoi acquisti di corporate bond e di commercial paper, decidendo così di ridurre le misure di sostegno lanciate con l’esplosione della pandemia Covid-19.
Sotto i riflettori le tensioni tra Cina e Stati Uniti, dopo ladecisione dell’amministrazione Biden di inserire nella black list delle aziende sanzionate più di 30 società cinesi, con l’accusa di violazione dei diritti umani e di sviluppo di tecnologie che mirano al controllo delle menti -brain control weaponry e che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.