Wall Street: Nasdaq riparte da sessione peggiore da fine 2022. Il trend dei futures Usa
Prosegue a Wall Street la rotazione dai titoli hi-tech a quelli delle small cap e delle blue chip, a dispetto del Nasdaq Composite che, nella giornata di ieri, ha sofferto la sessione peggiore dal dicembre del 2022, chiudendo al di sotto della soglia di 18.000 punti per la prima volta dal 1° luglio.
L’indice è scivolato del 2,77% a 17.996,92 punti. Male anche lo S&P 500, arretrato dell’1,39% a quota 5.588,27 punti.
Bene invece il Dow Jones Industrial Average, che ha beneficiato della rotazione in atto, balzando di 243,60 punti, o dello 0,59%, terminando la sessione al nuovo record di chiusura di 41.198.08 e chiudendo così al di sopra della soglia di 41.000 punti per la prima volta in assoluto.
Alle 7.15 circa ora italiana, i futures sui principali indici azionari Usa confermano la voglia di ripresa: i futures sul Dow Jones e sullo S&P 500 salgono dello 0,19%, mentre i futures sul Nasdaq avanzano dello 0,28%.
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Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.
Nella settimana conclusasi il 3 gennaio 2025, le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno segnato un calo del 3,7%. L’indice di rifinanziamento è aumentato dell’1,5%, mentre le nuove domande sono diminuite del 6,6%. La Mortgage Bankers Association ha reso noto l’aumento dei tassi sui mutui trentennali al 6,99%.
Il Gruppo Lufthansa ha annunciato un piano per assumere 10.000 nuovi dipendenti entro il 2025, includendo assistenti di volo, personale di terra e piloti. Più della metà delle assunzioni avverrà in Germania, con un focus su Lufthansa Technik e altre affiliate. Negli ultimi tre anni, il gruppo ha già assunto oltre 30.000 persone.
A novembre, i prezzi alla produzione industriale hanno registrato un incremento dell’1,6% nell’Eurozona e dell’1,7% nell’UE, secondo Eurostat. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, i prezzi sono diminuiti dell’1,2% nell’Eurozona e dell’1,1% nell’UE. L’energia ha visto un significativo aumento mensile del 5,4%, mentre i beni di consumo durevoli sono calati dello 0,2%.