Wall Street rialza la testa, dopo peggior seduta del 2019
Chiusura mista ieri a Wall Street. All’indomani della peggiore giornata di scambi del 2019, colpa della cosiddetta inversione della curva dei rendimenti, gli investitori hanno dovuto incassare la promessa della Cina di ritorsioni ai dazi che gli Usa imporranno dal primo settembre.
A riportare un po’ di fiducia sull’andamento dell’economia americana sono state le vendite al dettaglio di luglio migliori del previsto (+0,7%). Reduce da un tonfo del 3%, il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in rialzo dello 0,39% a quota 25.579,39. L’S&P 500 ieri è salito dello 0,25% a quota 2.847,6. Il Nasdaq Composite è scivolato dello 0,09% a quota 7.766,62. Il petrolio a settembre al Nymex ha finito in calo dell’1,4% a 54,47 dollari al barile.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.