Wall Street rialza la testa su ipotesi taglio tassi da 50 pb
Dopo due sedute di fila in calo, ieri Wall Street ha chiuso le contrattazioni in rialzo, grazie alle dichiarazioni di John Williams, presidente della Fed di New York, che ha ribadito che le banche centrali devono reagire con tempestività e decisione a qualsiasi segnale di debolezza.
“Quando si hanno stimoli limitati a disposizione, vale la pena agire rapidamente per abbassare i tassi al primo segnale di stress economico”, ha notato. Dopo le parole di Williams sono cresciute al 71% le probabilità che il 31 luglio i tassi siano ridotti di 50 punti base e non solo di 25.
Il DJIA è aumentato dello 0,01% a quota 27.222,97. L’S&P 500 ha aggiunto lo 0,36% a quota 2.995,11. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,27% a 8.207,24 punti.
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La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.