Wall Street stretta nell’ansia default debito. Futures in lieve rialzo dopo i sell della vigilia
A Wall Street futures Usa poco mossi, dopo la sessione negativa della vigilia di Wall Street.
Nella sessione di ieri, il Dow industrial ha ceduto 231,09 punti (-0,69%) a 33.055,50. Lo S&P 500 ha perso 47,05 punti (-1,12%) a 4.145,57, mentre il Nasdaq ha segnato una flessione di 160,54 punti (-1,26%), a quota 12.560,24.
Il sentiment degli investitori continua a essere intaccato dal timore di un default sul debito Usa nella data X del prossimo 1° giugno.
Nonostante i progressi nelle trattative confermati tra le controparti, non c’è ancora nessun accordo tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo Speaker della Camera Kevin McCarthy, volto a innalzare o sospendere il tetto sul debito.
Alle 7 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,12%, i futures sullo S&P 500 avanzano dello 0,14% e quelli sul Nasdaq mettono a segno un rialzo dello 0,16%.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.