Wall Street volatile, effetto Deutsche Bank. Petrolio crolla anche per Goldman Sachs
Anche a Wall Street si smorza l’effetto della vittoria di Hillary Clinton su Donald Trump nel primo dibattito televisivo presidenziale. Il motivo porta anche qui il nome di Deutsche Bank, con il titolo della banca tedesca che aggiorna nuovi minimi storici.
Indici azionari Usa: il Nasdaq Composite sale dello 0,14%, a 5.265 punti; il Dow Jones fa -0,02%, a 18.094, lo S&P piatto a 2.147.
Ma dopo qualche minuto Wall Street vede tutti gli indici in territorio positivo.
A frenare gli acquisti sull’azionario Usa è anche il crollo dei prezzi del petrolio, che hanno perso quasi il 3% dopo che sia l’Iran che l’Arabia Saudita hanno smorzato le speculazioni sulla possibilità di un accordo, nel meeting informale dell’Opec che si terrà domani, mercoledì, per congelare la produzione.
Così Mark Kepner, managing director della divisione di vendite e trading presso Themis Trading.
“E’ chiaro che i futures sull’azionario Usa abbiano ricevuto una spinta dalla performance di Clinton migliore di quella di Trump. Tuttavia, appena i mercati europei hanno avviato le contrattazioni, le preoccupazioni sul futuro di Deutsche Bank sono tornate in primo piano. L’indice Dax (della borsa di Francoforte) è in calo di oltre l’1% e il sentiment negativo si sta allargando a macchia d’olio”.
Ancora Kepner:
“Anche la forte virata (in negativo) dei prezzi del petrolio sta zavorrando l’azionario”.
Tra l’altro, i prezzi del petrolio scontano anche la nota di Goldman Sachs, che ha rivisto al ribasso le stime sui prezzi del petrolio del quarto trimestre da $50 a $43. Gli analisti prevedono un aumento della produzione da parte di Russia, Kazakistan e Canada.
Al momento, le quotazioni di petrolio scambiate a New York cedono il 2,33%, a $44,86, mentre il Brent scende del 2,26% a $46,28.
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