Wells Fargo: prevede perdite su prestiti nel settore immobiliare USA
Il CEO di Wells Fargo, Charlie Scharf, ha affermato che il settore immobiliare degli Stati Uniti presenta rischi significativi, in particolare per quanto riguarda gli uffici, e che la sua banca subirà perdite derivanti da prestiti immobiliari.
“Analizziamo città per città, proprietà per proprietà per valutare la nostra esposizione e non c’è dubbio che ci saranno perdite”, ha dichiarato Scharf.
La banca di San Francisco sta gestendo proattivamente il portafoglio di prestiti e lavorando con i mutuatari per ristrutturare le condizioni, con l’obiettivo di aiutare i clienti e ridurre al minimo il rischio.
Molti proprietari di uffici stanno affrontando difficoltà a causa dell’aumento del lavoro da remoto e dell’incremento dei costi di finanziamento, che ha reso più difficile l’accesso al credito.
“Se si effettuano riserve in modo conservativo, si riduce l’impatto finanziario sull’azienda”, ha affermato Scharf, sottolineando che Wells Fargo ha una copertura delle riserve leggermente inferiore al 6% nel suo portafoglio di uffici. “Nel contesto del portafoglio complessivo e delle dimensioni complessive del nostro portafoglio di prestiti nell’azienda, non siamo eccessivamente concentrati nel settore degli uffici.”
Breaking news
Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.