Yellen: “Default Usa se tetto debito non viene aumentato”
Janet Yellen, segretario al Tesoro statunitense, ha dichiarato che il governo federale dovrà fare default su alcuni pagamenti se il Congresso non aumenterà il limite del debito.
Tuttavia, non è stato ancora presentato alcun piano al presidente Joe Biden su come il dipartimento procederà. Se il Congresso non alza il tetto rischia di “compromettere davvero il nostro rating di credito”, ha sottolineato il Segretario.
“Non potremo adempiere ad alcuni obblighi, che si tratti di titoli di stato o pagamenti ai beneficiari della previdenza sociale”, ha detto Yellen. “È qualcosa che l’America non ha fatto dal 1789. E non dovremmo iniziare ora”.
Yellen è stata sollecitata a chiarire se l’ipotesi di molti operatori di mercato secondo cui il Tesoro darà priorità ai pagamenti di interessi e capitale sui titoli di stato fosse corretta.
“Stiamo lavorando a tempo pieno per collaborare con il Congresso per aumentare il tetto del debito”, ha risposto. “È lì che si concentra la nostra attenzione. Non abbiamo discusso con il presidente su cosa fare se ciò non si verificherà – il nostro obiettivo è realizzarlo”.
Breaking news
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.
Le borse cinesi chiudono in negativo a causa della cautela sui mercati globali, influenzata dall’approccio della Federal Reserve sui tassi. L’indice Hang Seng perde lo 0,5%, mentre Shanghai segna un calo dello 0,36%. Anche Sydney e Seul registrano performance negative.