Yuan, calo improvviso: mai visto nemmeno durante le crisi del 2015 e 2016
Sui mercati valutari si segnala un improvviso ribasso dello yuan. Non si sa quanto dovuto alle iniziative della banca centrale, quanto alle tensioni commerciali o agli ultimi dati macro economici. Fatto sta che dopo che la banca centrale, la PBOC, ha manipolato il fixing, facendolo scendere di ben 340 pips su livelli inferiori alle attese (a 6,6497 yuan per ogni dollaro da 6,6157), lo yuan ha subito un brusco calo oltrepassando un’area tecnica chiave a quota 6,70. Ormai il dollaro Usa punta all’area successiva di 6,73 yuan.
La contrazione subita nello spazio di appena 24 ore è un peggioramento che non si era visto nemmeno all’apice del periodo di svalutazione dello yuan nell’estate del 2015 e nemmeno nei momenti di panico di inizio 2016. A contribuire alla negatività sono le ultime cifre macro pubblicati nella seconda economia del pianeta, con l’indice PMI che ha evidenziato un rallentamento dei tassi di crescita, mentre la domanda per le esportazioni è scesa in fase di contrazione.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.