Gli NFT (Non Fungible Token) sono tanto popolari, quanto sconosciuti. Quest’anno hanno debuttato addirittura alla Biennale di Venezia, all’interno del padiglione del Camerun.
Cosa sono gli NFT
Un NFT è un tipo speciale di token crittografico che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità scritto su blockchain di un bene unico (digitale o fisico). Tecnicamente, un Non Fungible Token è uno smart contract, ossia un piccolo programma firmato e scritto sulla blockchain, allo stesso modo in cui una transazione è scritta sulla blockchain. A differenza di molti oggetti digitali che possono essere riproducibili all’infinito, ogni NFT è unico e la sua autenticità e proprietà possono essere verificate solo attraverso la blockchain su cui risiede. ll funzionamento degli NFT è riassumibile in tre passaggi: creazione, archiviazione sulla blockchain attraverso lo smart contract e la vendita.
I rischi degli NFT
Come segnala Deloitte nel suo studio “Corporates using NFTs”, il rischio più importante dei Non Fungible Token è legato alla regolamentazione, che è in ritardo rispetto ai casi d’uso e sta iniziando a evolversi solo ora. Il frazionamento degli NFT, da un lato consente a più investitori di detenere una quota di un costoso oggetto tokenizzato e di renderlo più ampiamente disponibile, ma dall’altro probabilmente aumenterà il rischio normativo all’NFT stesso.
Un altro rischio in agguato importante è la mancata integrazione degli NFT nella strategia aziendale: occorre definire prima degli obiettivi chiari per l’adozione degli NFT, che poi devono essere collegati alla strategia aziendale, con milestone e KPI (key performance indicator) per monitorare i progressi e il raggiungimento di ogni singolo obiettivo. Il tutto deve andare di pari passo con la comprensione di un panorama normativo dinamico, in modo da sviluppare strategie di implementazione in linea con le leggi vigenti prima del conio degli NFT.
Questi ultimi hanno attirato l’attenzione di criminali, hacker e truffatori. Le aziende che utilizzano ed emettono NFT devono pertanto essere in grado di affrontare attacchi a livello di cybersicurezza ai propri token. Anche le piattaforme tecnologiche sottostanti ai Non Fungible Token dovrebbero rafforzare le loro difese e definire un piano di risposta in caso di violazioni.
In termini di custodia, gli NFT comportano rischi simili a quelli di altri beni digitali. La differenza sta nel “pacchetto di diritti” di un NFT. In genere, la proprietà di un NFT prescrive l’uso commerciale e consente la rivendita, con royalties che spesso vanno al suo creatore. Inoltre, gli emittenti corrono sempre il rischio che immagini o supporti digitali inseriti in un NFT possano avere altri diritti d’autore, marchi o altri diritti di proprietà. La determinazione di questi possibili diritti dovrebbe rientrare nella due diligence che qualsiasi entità esegue prima di emettere o acquistare un Non Fungible Token.
Le opportunità degli NFT
Gli NFT possono democratizzare la proprietà di oggetti digitali, ad esempio creando nuovi modi per monetizzare l’arte, le fotografie, la musica, la proprietà intellettuale e altro ancora. Possono anche essere usati per vendere oggetti digitali (come case e abbigliamento), utilizzati dagli avatar in giochi e mondi online. Inoltre, si possono sviluppare dei super wallet, che permettono al proprietario di un Non Fungible Token di tenere un registro verificato di tutte le licenze e i diritti, insieme alla garanzia del prodotto, biglietti per eventi, pass di accesso a luoghi sicuri per lavoro o per il tempo libero, e altro ancora.
Queste applicazioni sono potenzialmente in grado di proteggere l’industria dei biglietti contro le frodi, fornire una percentuale dei ricavi delle vendite secondarie agli artisti o ai luoghi di spettacolo, oltre che di estendere e monetizzare i marchi, sia per i clienti esistenti che per quelli nuovi.
Infine, un NFT può essere impiegato per offrire servizi personalizzati, come ad esempio come carta VIP che consente l’accesso a un concerto segreto, a una comunità esclusiva o a sconti speciali su prodotti.
In generale, i Non Fungible Token devono essere pensati come uno strumento di risoluzione dei problemi. In altri termini, occorre partire da un obiettivo aziendale per poi individuare gli aspetti della tecnologia sottostante ai Non Fungible Token che possono aiutare l’azienda a raggiungere i suoi scopi, al fine di evitare inutili difficoltà e rischi nella loro implementazione. Inoltre, la tecnologia dietro gli NFT è molto “malleabile”, per cui la tecnologia stessa può essere progettata attorno alle esigenze aziendali.
In generale, per le aziende che hanno voglia di innovare, i Non Fungible Token rappresentano già un’opportunità per entrare in contatto con una tendenza tecnologica, che può creare nuovi flussi di ricavi e raggiungere nuovi clienti e stakeholder. Paolo Gianturco, Business Operations & FinTech leader di Deloitte, conclude:
“Gli NFT possono assumere forme diverse e possono servire molti scopi. Certo, sono collezionismo, meme e artefatti digitali giochi. Ma le loro potenziali applicazioni commerciali possono certamente estendersi oltre questo. Il pieno potenziale degli NFT deve ancora essere esplorato”.