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Nio, chi è il produttore cinese di auto elettriche che sfida Tesla

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Nio, chi è il produttore cinese di auto elettriche che sfida Tesla

L’hanno ribattezzata la Tesla cinese. E nelle ultime settimane Nio è balzata agli onori della cronaca per il lancio di ET7, la sua nuova berlina, che sembra destinata a dare filo da torcere a Model 3 del gruppo californiano di Elon Musk.

Stiamo parlando di Nio, produttore cinese di auto elettrice con quartier generale a Shanghai, fondato nel 2014 da William Li, attualmente presidente a a.d.. del gruppo. Laurea in sociologia, Mister Li, si era buttato nel mondo dell’automotive qualche anno prima della fondazione di Nio, lanciando Bitauto, società che forniva contenuti web ai siti dei costruttori cinesi di auto.

Dai servizi alle auto vere e proprie il passo è stato breve. Grazie a ingenti capitali locali, provenienti da big di Internet, ma con a bordo un team di ingegneri americani, Li fonda nel 2014 Nio, conosciuta nei primi anni come NextEV, ossia la prossima auto elettrica.

Nio, i primi passi dalla Formula E al primo Suv elettrico

I primi anni, quando ancora si chiamava NextEV, sono riservati alla produzione di auto elettriche da corsa: nel 2015, per la stagione inaugurale della Formula E, la start-up cinese si aggiudica il titolo piloti della prima stagione con Nelson Piquet Jr.

Da dicembre 2017, Nio ha iniziato a vendere in Cina il suo primo Suv elettrico, l’Es8.  Un modello molto avanzato tecnologicamente: sette posti, con un doppio motore elettrico, capace di andare da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi. L’Es8 arriva sul mercato al prezzo di 448mila yuan (70mila dollari).

Lo sbarco sul Nasdaq

Come è successo per Tesla, anche Nio ha dovuto far fronte ad un inizio difficile per i conti. Una boccata di ossigeno per le casse della società è arrivato con lo sbarco in Borsa a New York, nel settembre del 2018. Entrato nel listino dei titoli tecnologici Nasdaq, attraverso un American depositary receipt (Adr), modalità con la quale una società straniera viene scambiata sui mercati finanziari Usa con il tramite di diverse banche americane depositarie (in questo caso Morgan Stanley, Goldman Sachs e JPMorgan), il titolo ha fatto il suo debutto al prezzo di  6,26 dollari contro i 56,27 dollari attuali.

La capitalizzazione di mercato pochi giorni fa ha sfondato 100 miliardi di dollari  ben più degli 80 di Volkswagen, più di Gm e Ford messe assieme, quasi tre volte Stellantis (Psa-Fca). Ma ben sotto rispetto ai valori di Tesla, che ha superato quota 700 miliardi di dollari.

Il suo punto di forza: le batterie

Nel suo percorso di crescita, la società cinese ha deciso di puntare forte sulle stazioni di scambio rapido delle batterie, oggi presenti in Cina lungo le aree di servizio della superstrada G4 che collega Shijiazhuang, Zhengzhou, Wuhan, Changsha, Guangzhou e altre grandi città. L’obiettivo è quello di arrivare a 500 nel 2021.

In pratica in queste stazioni, l’azienda è in grado di sostituire l’accumulatore scarico con uno carico in soli tre minuti. Si tratta di una parte integrante del Battery as a Service, ossia del servizio di noleggio della batteria della Nio. Scegliendo questo servizio l’acquirente ha la possibilità di far scendere il prezzo di acquisto dell’auto perché di fatto l’accumulatore non viene conteggiato.