Azioni o titoli di Stato, questo è l’eterno dilemma per tutti gli investitori. La forte ripresa delle economie sviluppate rimarrà intatta ma ci vorranno diversi mesi prima che appaiano dei segnali che determineranno se l’inflazione è transitoria o se la Federal Reserve potrebbe muoversi verso il tapering. Così NN IP secondo cui in questo contesto di “cruise control“, le azioni rimangono più attraenti dei titoli di stato, rimanendo neutrale sugli asset rischiosi nel suo outlook sul secondo semestre del 2021.
Azioni e titoli di Stato: cosa ne pensano gli analisti
Gli esperti in particolar modo ritengono che l‘inflazione statunitense raggiungerà il picco verso la fine di quest’anno e che varie pressioni inflazionistiche appaiano transitorie: molte interruzioni della catena di approvvigionamento dovrebbero esaurirsi nei prossimi mesi; è probabile che l’OPEC accetti di aumentare l’offerta; la domanda repressa è una spinta finita e la scadenza del pacchetto di stimoli USA costringerà i lavoratori a tornare sul mercato del lavoro.
NN IP prevede che i risultati degli utili aziendali del secondo trimestre degli Stati Uniti mostreranno il più grande cambiamento di crescita anno su anno. Dopo di che, i numeri cominceranno a normalizzarsi rapidamente, da più del 60% nel secondo trimestre al 23% nel terzo trimestre e al 17% nel quarto per gli utili statunitensi.
Questo rallentamento non è solo legato agli effetti di base, ma anche alle crescenti pressioni sui costi derivanti dall’aumento dei prezzi delle materie prime, dai costi di trasporto più elevati, dalle interruzioni della catena di approvvigionamento, dall’uso sub-ottimale della capacità, dai salari più alti e da tasse potenzialmente più alte. Marco Willner, Head of Investment Strategy, NN Investment Partners ha affermato:
“In un mondo di inflazione transitoria, ci aspetteremmo che la Fed continui a parlare di tapering per ora e che rimandi i rialzi dei tassi al 2023. In questo contesto, c’è un moderato potenziale di rialzo dei tassi negli Stati Uniti e, in misura minore, in Europa. Tuttavia, non possiamo escludere il nervosismo del mercato, dato che l’inflazione elevata continuerà nei prossimi mesi.
“Questo dovrebbe creare un ambiente in cui le azioni hanno ancora qualche moderato rialzo e i tassi dovrebbero poi salire gradualmente. E mentre questa tendenza generale potrebbe essere graduale, i mercati potrebbero essere volatili lungo la strada a causa delle forti dinamiche macroeconomiche e del nervosismo sempre legato alla stretta monetaria”.