ROMA (WSI) – Avevano annunciato l’assedio e assedio è stato. Tensione alta per qualche ora nel centro di Roma mentre era in corso, in una Villa Madama super blindata, il vertice Italia-Francia tra il premier Enrico Letta e il presidente francese Francois Hollande.
Scontri, cariche, lancio di petardi e bombe carta e blitz davanti alla sede e a una sezione del Pd e del Cipe. Un nutrito gruppo di manifestanti, tra i quali No Tav ed appartenenti ai movimenti per la casa, a volto coperto, ha tentato di forzare più volte il cordone delle forze dell’ordine schierato in via dei Giubbonari e Campo de’ Fiori, nel cuore della Capitale.
Poi, dopo lanci di bottiglie e sanpietrini, cariche e scontri. La rabbia dei No Tav si è scagliata anche contro una sezione storica del Pd, fatta bersaglio di vandalismi e insulti ai militanti apostrofati come “fascisti”. La giornata si chiude con sette feriti tra le forze dell’ordine, e il ministro degli Interni Angelino Alfano che condanna con “fermezza gli scomposti e pericolosi atti di violenza, compiuti da persone senza scrupoli e prive di ideali, a danno delle Forze di Polizia”.
In una telefonata al capo della Polizia Alessandro Pansa esprime “apprezzamento” per l’operato delle forze dell’ordine, e invia un “pensiero affettuoso” agli agenti feriti. Ma anche i No Tav lamentano feriti. Il film della guerriglia inizia quando alcuni manifestanti tenta di entrare nella sede nazionale del Pd in via Sant’Andrea delle Fratte, protestando contro il voto a favore della fiducia per il ministro Cancellieri. Poi nella storica sezione dei democratici di via dei Giubbonari dove i militanti hanno vissuto momenti di paura.
Azioni che il segretario del Pd, Guglielmo Epifani ha definito “intollerabili da parte di estremisti, che non intimidiscono il Pd né sono in grado di condizionare le sue scelte”. Blitz con petardi anche nella sede del Cipe in via della Mercede. Gli antagonisti hanno lanciato anche bottiglie e sono stati dispersi dalle forze dell’ordine. Ma è proprio davanti la sede romana del Pd di via dei Giubbonari che si è svolta la vera battaglia urbana. Alcuni No Tav si sono staccati dal sit in ed hanno divelto i dazebao della storica sede, aperta nel ’46 nei locali della ex Casa del Fascio, usandoli come bastoni, imbrattando la targa esterna.
Dentro la sezione i militanti barricati. Intanto a Campo de Fiori procedeva il sit in ad alta tensione: attorno alla statua di Giordano Bruno, si sono radunati un migliaio di manifestanti, alcuni dei quali hanno esibito le maschere di Anonymous. Ed è nella piazza, presidiata dagli agenti, che la tensione si è fatta più concreta. Una protesta a tratti violenta capeggiata da un storico anarchico di Roma paraplegico.
L’uomo si è mosso sulla sua carrozzina tra antagonisti e il cordone delle forze dell’ordine capeggiando i blitz e anteponendosi alle cariche. Non ha lasciato la sua postazione neanche durante gli scontri. Dopo una lunga trattativa per partire in corteo, dopo avere divelto fioriere in ghisa da usare come “ariete” e per fare barricate, in serata arriva il sì della Questura: tra insulti a Letta e Hollande e scortati da blindati e poliziotti la rabbia dei No Tav sfila fino a Circo Massimo dove poi, intorno alle 20.30, si è sciolta la manifestazione. (Rainews)