Nemmeno il fresco premio Nobel dell’Economia, che è riuscito a dimostrare come le caratteristiche umane come i limiti della razionalità e le preferenze sociali influenzino le decisioni individuali e gli orientamenti dei mercati, sa spiegarsi come mai la volatilità rimanga così bassa in Borsa e come mai i mercati finanziari siano così assuefatti.
“La volatilità minuscola in Borsa è sconcertante” e pertanto rende nervoso l’economista 72enne Richard Thaler. “Il mercato azionario che sembra dormiente – ha detto il professore premiato per i suoi studi sulla teoria comportamentale – è qualcosa che non riesco a spiegarmi e che ha colto la mia attenzione”.
Nulla sembra più preoccupare i mercati finanziari, che stanno dormendo sonni tranquilli nonostante le varie incertezze. Niente pare in grado di deragliare la corsa dei prezzi, nemmeno le ricorrenti tensioni politiche, in primis negli Stati Uniti, e geopolitiche. È un fatto sconcertante, secondo il professore dell’Università di Chicago.
Gli investitori sono “surgelati”, secondo lui, e non sono innervositi nemmeno dai problemi politici Usa dove Donald Trump fa fatica a imporre la propria agenda economica. “Gli psicologi hanno parlato a lungo del fatto che i trader possono essere congelati oppure andare di corsa (“freezing” o “running”): ora pare che siano in modalità congelamento“.
Per quello che è dato sapere, oggi come oggi la base del partito Repubblicano non è interessata a un accordo bipartisan sulla riforma fiscale, un piano ambizioso di taglio delle tasse che mira a ridurre la corporate tax al 20% e questo rende difficile il passaggio della legge al Congresso. Il senatore Repubblicano Bon Corker ha fatto sapere che non voterà “assolutamente per alcun motivo” a favore della riforma se questa aumenterà di un solo centesimo il già enorme debito pubblico federale.
Corker ha inoltre annunciato che non si ripresenterà alle elezioni di mid-term. Moody’s ha minacciato di tagliare il rating sulla qualità del credito Usa se la riforma passerà. Ci sono tutti i presupposti per un confronto politico esplosivo con Donald Trump, il quale da parte sua ha accusato Corker di “non avere il coraggio” di ripresentarsi alle elezioni del 2018.
Thaler non è un fan della diplomazia aggressiva di Trump
“Insultare sistematicamente” gli avversari politici, come sta facendo il presidente Usa, “non sembra ottimizzare la situazione, ma forse Trump è più intelligente di me”, ha osservato Thaler contattato telefonicamente da Bloomberg Tv. Corker, che aveva accusato il presidente di spingere gli Usa sull’orlo della terza guerra mondiale, potrebbe compromettere i piani dell’amministrazione sulla maxi riforma del fisco.
Thaler non sa dire come andrà a finire la trattativa sulla Brexit, sottolineando che la leader britannica per prima brancola nel buio. Prima del referendum la premier Theresa May, ricorda l’economista, ha infatti scritto un’analisi sul voto dicendo chiaramente di “non avere idea di quali siano i costi della Brexit e su cosa stiamo votando”.
Thaler è stato ricompensato dall’Accademia di Svezia per il suo lavoro con cui ha messo a confronto la psicologia e i comportamenti degli attori economici principali. Con i suoi modelli sulle teorie di finanza comportamentale Thaler è riuscito a decifrare gli errori commessi dagli investitori e dagli agenti di mercato per via di comportamenti irrazionali.
Thaler ha teorizzato il concetto di “responsabilità mentale”, spiegando il modo con cui gli individui semplificano le decisioni prese in materia finanziaria creando dei casi separati nelle loro teste, concentrandosi sull’impatto di ogni decisione individuale piuttosto che sull’effetto globale.
Come ha spiegato l’accademia nelle motivazioni che l’hanno spinta a insignire Thaler del riconoscimento prestigioso, l’economista è stato anche in grado di “mostrare quanto l’avversione alle perdite può spiegare perché gli individui danno un valore maggiore a una cosa che possiedono rispetto a una che non detengono”, un fenomeno chiamato “avversione allo spossessamento”.