ROMA (WSI) – La grande rabbia per un investimento bloccato e ampiamente svalutato ha fatto passare il limite a un meccanico 35enne, piccolo azionista di Veneto Banca. Nell’impossibilità di esercitare il diritto di recesso sulle proprie azioni, l’uomo s’è fatto giustizia da solo e ha prelevato di forza una somma in contanti pari a 7300 euro, allo sportello di una filiale dell’istituto a Castelfranco Veneto, provincia di Treviso.
La mattina del 20 dicembre l’uomo era stato il primo a varcare l’ingresso, deciso a farsi restituire circa 10mila euro in azioni Veneto Banca.
L’operazione è impossibile: l’assemblea dei soci ha deliberato chiaramente che il diritto di recesso è bloccato e farsi liquidare il valore residuo delle azioni, per ora, non è consentito. A quel punto, il crollo emotivo dell’uomo: dopo i primi avvertimenti della cassiera, l’uomo ha aggirato il bancone e si è appropriato dei contanti.
Dopodiché, ha cercato una rocambolesca fuga attraverso l’uscita d’emergenza, seguita da una retromarcia verso il caveau, presto interrotta nella ricerca di un’altra via d’uscita, in un ufficio di consulenza. L’uomo, dopo aver forzato la finestra, è riuscito a precipitarsi fuori dalla filiale, mentre l’allarme era già in funzione. La corsa è stata troncata di lì a poco, in quanto una pattuglia dei Carabinieri era già sopraggiunta per condurlo in caserma. Di fatto, si è trattato di una tentata rapina per la quale il 35enne verrà probabilmente processato con rito direttissimo; al momento il socio e risparmiatore di Veneto Banca si trova agli arresti domiciliari.
Fonte: La Stampa