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Non solo Deutsche Bank, come stanno andando in borsa le banche europee?

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Deutsche Bank è finita nel mirino degli investitori nella seduta odierna, ma ad essere sotto pressione è stato l’intero settore delle banche europee, nonostante le rassicurazioni delle autorità sulla solidità degli istituti. Ecco cosa sta succedendo.

Seduta nera per Deutsche Bank

Deutsche Bank è scesa oggi dell’8,5% (a 8,54 euro), dopo aver toccato picchi negativi del 15% nel corso della seduta, con ribassi che non si vedevano dai tempi della pandemia (marzo 2020) e che hanno riportato il titolo sui livelli dello scorso ottobre.

Il sell-off ha seguito l’impennata dei Credit Default Swap (CDS) sull’istituto, ovvero derivati che fungono da assicurazione per il detentore di un credito contro il rischio di fallimento (default) della società.

I CDS di Deutsche hanno registrato un repentino incremento, toccando oggi i 220 punti base dai 190 di ieri e 140 di mercoledì. Livelli elevati per una grande banca europea, ma ben lontani dai 3.000 punti di Credit Suisse della scorsa settimana.

Deutsche Bank ha inoltre annunciato il riacquisto anticipato di un’obbligazione subordinata, proprio nel primo giorno in cui aveva il diritto di farlo: una notizia interpretata negativamente dai mercati.

Le rassicurazioni delle autorità

La presidente della Bce, Christine Largarde, ha tentato di rassicurare i leader europei che hanno partecipato oggi all’Eurosummit a Bruxelles e gli investitori.

Lagarde ha sottolineato ancora una volta che gli istituti di credito europei sono solidi, resilienti e dispongono di liquidità e questo deve essere considerato come un elemento di forza rispetto a movimenti speculativi.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che non vi sono motivi di preoccuparsi, evidenziano il modello di business redditizio e moderno di Deutsche Bank.

Le altre banche europee in calo

Le vendite non hanno investito solo Deutsche Bank, ma tutto il settore a livello europeo. Tra le banche più colpite spicca l’altra tedesca Commerzbank, con un calo del 5,5% a 8,88 euro.

In Francia, a finire nell’occhio del ciclone è ancora una volta Société Générale, che archivia gli scambi in coda al Cac 40 con un ribasso del 6,1% a 19,9 euro e porta le perdite da inizio anno al 15% circa. Sottotono anche Bnp Paribas, in calo del 5,3% a 50,47 euro.

In Spagna arretrano soprattutto Bankinter (-5,4%), BBVA (-4,4%) e Banco de Sabadell (-4,3%).

Il sell-off non ha risparmiato nemmeno Piazza Affari. Tra le peggiori del Ftse Mib nella seduta odierna figurano Banco Bpm (-4,1%), Unicredit (-4,05%) e Bper (-4%).

L’indice Stoxx 600 Banks europeo ha registrato una perdita del 3,8% nella seduta odierna.

Scenario e notizie negative per le banche

I tumulti seguono le turbolenze delle ultime settimane innescate dai fallimenti delle banche statunitensi SVB e Signature e il salvataggio di Credit Suisse, culminato con l’acquisizione da parte di Ubs.

A placare gli animi non sono bastate neanche le dichiarazioni del segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, sulla possibilità di ulteriori misure per proteggere i depositi, se necessario.

A peggiorare il sentiment hanno contribuito anche i rumors di Bloomberg sul fatto che Credit Suisse e Ubs sono finite sotto esame nell’ambito di un’indagine del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti per presunti aiuti a oligarchi russi per eludere le sanzioni.

Ad appesantire il contesto, infine, anche gli ultimi rialzi dei tassi da parte delle banche centrali, che rischiano di compromettere la stabilità dei mercati finanziari per assicurare il ritorno dell’inflazione nei parametri target.