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Non solo Europa e Usa. Cresce rischio insolvenza BRIC

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Roma – La crescita dei prestiti ai consumatori brasiliani, allo sviluppo di infrastrutture in Cina e di immobili in India, è stata sicuramente una delle cause scatenanti la forte crescita di questi mercati come leaders dei paesi emergenti, e ha portato diverse banche a diventare tra le più grandi al mondo, in termine di valore di mercato. Tuttavia, con il continuo rialzo dei tassi di interesse e con il continuo taglio delle stime sulla crescita negli Stati Uniti e in Europa, l’aumento del debito adesso pone dei seri rischi nel sistema del credito, riporta Bloomberg.

I titoli finanziari in Brasile quest’anno hanno perso molto di più rispetto a quelli europei, con il default dei consumatori che a giugno raggiunge i massimi da 12 mesi, e con il costo del prestito che sale al 46%. Per la prima volta dal 2006 anche i titoli bancari cinesi scambiano a una valutazione inferiore rispetto agli indici dei mercati in via di sviluppo. Di recente la società di rating Fitch aveva annunciato una possibile crisi finanziaria, con i crediti inesigibili che potrebbero raggiungere il 30% del totale.

Le banche cinesi hanno portato il credito a livelli record nel 2009 e nel 2010, con nuovi prestiti per $2,7 trilioni, visto che il governo cercava di ravvivare l’economia compensando al calo delle esportazioni. L’aumento dei finanziamenti supera l’espansione del credito negli Usa prima della crisi finanziaria, del Giappone prima del collasso immobiliare ed azionario nel 1990, e della Corea del Sud prima della crisi finanziaria asiatica di fine anni ’90, secondo Fitch.

In Brasile il credito è cresciuto del 34% nel settembre 2008, per poi registrare un rallentamento, e tornare oltre il 19% negli ultimi 11 mesi, secondo i dati della Banca centrale. Cina e Brasile potrebbero registrare un brusco calo della crescita nei prossimi anni, del 50%, secondo società come A. Gary Shilling & Co. e Capital Economics Ltd.

In India, il costo per assicurare le banche contro un default ha raggiunto i massimi dal 2011. La State Bank of India (SBIN), la banca più grande del paese, ha alzato i fondi per rischi sui crediti del 77% nei primi 3 mesi del 2011, mentre le entrate sono calate del 99%.

“Le persone stanno iniziando a sentire un cambiamento nel ciclo del credito”, ha detto a Bloomberg Michael Shaoul, chairman di Marketfield Asset Management e CEO di Oscar Gruss & Son, consigliando la vendita di obbligazioni ad alto rendimento dei mercati emergenti e piuttosto di puntare su ulteriori perdite dei titoli bancari.

Verranno colpite anche banche globali, come Citigroup e HSBC, che in seguito allo scoppio della crisi finanziaria globale nel 2008 hanno aumentato i prestiti nei paesi emergenti alla ricerca di un aumento dei rendimenti.