ROMA (WSI) – E’ raro, scrive Simon Black nel suo blog Sovereign Man, sentire un funzionario governativo che si riferisce alla situazione economica, utilizzando la parola “crisi”, tanto più se è cinese. Forse per questo sta facendo parlare di sé Guan Tao, che monitora il flusso di riserve in valuta estera di un paese, la Cina, che conta riserve complessive per un valore di $4 trilioni, ovvero $4.000 miliardi.
Tao ha lanciato l’allarme al mondo. La fuga di capitali non sta avvenendo solo in Grecia, ma anche in Cina. Il funzionario cinese ha comunicato che, soltanto nel mese di dicembre, i flussi in uscita dal paese sono stati pari a $20 miliardi. E questa è solo la cifra ufficiale: il vero ammontare potrebbe essere quattro volte più grande.
La rivelazione è importante per una serie di ragioni. Intanto, sappiamo che decine di miliardi di dollari stanno abbandonando la Cina, fattore che non è affatto di buon auspicio per l’economia globale, dove tutto è sempre più interconesso.
Altra cosa: è la stessa Cina ad ammetterlo. Tao ha addirittura detto che le condizioni finanziarie del paese “appaiono sempre più simili a quella della crisi finanziaria asiatica” degli anni ’90.
Ancora, se si sta scappando dalla Cina, paese con tutti quei risparmi e con un tasso di crescita più che rispettabile, cosa si deve dire di altre nazioni sull’orlo della bancarotta? Il blogger afferma: “L’Europa è un caso completo e andrà di male (Grecia) in peggio (Italia); il Giappone è in stato terminale, e sta spendendo al momento più del 25% delle sue entrate fiscali solo per pagare gli interessi; e gli Usa sono alle prese con un governo federale insolvente e con un sistema bancario estremamente illiquido e di nuovo carico di strumenti finanziari rischiosi.
Il risultato è che ci sono davvero pochi posti sicuri, e che tutto è interconnesso. “La Grecia e l’Italia non possono valire senza devastare la maggior parte dell’Europa. L’Europa non può soffrire senza causare problemi alla Cina. La Cina non può indebolirsi senza causare gravi problemi al resto del mondo”.
Tutto questo, mentre in Grecia fonti del settore bancario hanno riferito ai quotidiani greci che 25 miliardi di euro sono stati ritirati dalle banche dalla fine di dicembre, con i flussi in uscita che si sono intensificati questa settimana.
Secondo le stesse fonti, un ammontare stimato in 900 milioni di euro è stato ritirato dalle banche greche soltanto nella giornata di martedì, il giorno dopo la rottura delle trattative dell’Eurogruppo, alimentando il timore che in Grecia si ricorrerà ai controlli di capitale. E nella giornata di ieri, entro la metà del pomeriggio, i depositi erano crollati di qualcosa come 680 milioni di euro.
FONTI
Meet the bureaucrat who had the courage to tell the truth (and probably won’t have a job tomorrow).
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