LONDRA (WSI) – Il Regno Unito ha ricevuto una doppia dose di notizie negative prima delle feste di fine anno. La ripresa potrebbe essere più fragile del previsto.
L’Ufficio di Statistica britannico ha abbassato le stime sulla crescita realizzata negli ultimi 12 mesi al 2,6%, in netto calo dal 3% reso noto in precedenza. Ora gli obiettivi di crescita previsti dal governo nel 2014 potrebbero essere in pericolo.
Come già annunciato l’economia è cresciuta +0,7% nel periodo luglio-settembre, meno del +0,8% del secondo trimestre. Ma la crescita nei 5 trimestri precedenti è stata rivista al ribasso.
Il partito dei Labouristi all’opposizione ha approfittato delle cifre per accusare il Cancelliere britannico Osbourne di aver “completamente fallito” nel tentativo di ribilanciare l’economia come promesso. Sono le parole del ministro ombra del Tesoro Shabana Mahmood.
Da parte loro gli economisti concordano il concetto di fondo, anche se lo esprimono con toni più moderati. I dati mostrano un rallentamento dell’economia, a quale ora è meno equilibrata.
A preoccupare è infatti anche il deficit delle partite correnti – la differenza tra i soldi che fluiscono nel paese rispetto a quelli che escono – che ha toccato un nuovo record, al 6% del Pil. Significa che gli UK stanno importando molti più beni e servizi rispetto a quanti ne stiano esportando.
Sui mercati valutari la sterlina ha accusato il contraccolpo, toccando i minimi di 16 mesi nei confronti del dollaro, con la City che ha espresso il suo verdetto sui dati macro appena pubblicati.
La valuta britannica è in calo dello 0,5% a $1,552, il minimo da settembre di due anni fa. Complici anche i dati positivi resi noti in Usa, dove l’economia è cresciuta del 5% nel terzo trimestre, rialzo che non si vedeva da un decennio, il dollaro sale contro la maggior parte delle valute rivali.
L’euro ha toccato i minimi di 28 mesi sul biglietto verde. Al momento la moneta unica scambia a 1,2912 sul dollaro, prima della pubblicazione dei dati Usa valeva 1,2210.
(DaC)