“Avere almeno fra l’1 e il 2% del proprio portafogli investito in criptovalute è quasi essenziale per ciascun investitore”, parola di Michael Novogratz, da sempre uno dei più entusiasti sostenitori del Bitcoin. L’ex fund manager di Fortress aveva dichiarato lo scorso novembre che entro il 2018 il Bitcoin avrebbe potuto toccare “facilmente” quota 40mila, salvo poi annunciare che il suo nascente hedge fund basato sulle criptovalute non sarebbe più nato per via delle eccessive turbolenze di inizio anno.
A colloquio con la CNN Novogratz però ha confermato l’importanza di questo settore, affermando che non investire in Bitcoin, seppure in quote ragionevoli, sia “quasi irresponsabile”. Questo “non è necessariamente dovuto ai guadagni” che se ne ricaverebbero, ha detto, ma perché “queste tecnologie in due o quattro anni” potrebbero rivoluzionare molti settori.
Il riferimento chiaro, qui, è alla blockchain, ovvero la tecnologia innovativa alla base delle criptovalute. Per parte sua, Novogratz aveva dichiarato che il 10% del suo patrimonio netto fosse investito in crypto. Il New York Stock Exchange, secondo le previsioni di Novogratz, sarà coinvolto nel trading di criptovalute entro sei mesi.
Le incertezze su come gli stati procederanno a regolare realtà come il Bitcoin restano il principale ostacolo per ulteriori apprezzamenti del Bitcoin e simili. Nel frattempo Galaxy e Bloomberg hanno lanciato un nuovo indice basato su 10 valute digitali, il Bloomberg Galaxy Crypto Index. Per investire concretamente nella rete distribuita, immutabile e decentralizzata, le cui applicazioni nell’economia reale continuano a susseguirsi, si può seguire i consigli di UBS Wealth Investments.