NEW YORK (WSI) – La Russia non ha le basi militari della Nato e non arriva alle spese folli degli Stati Uniti nel settore della Difesa, ma ha una strategia ben chiara per rispondere alle minacce occidentali nella sua regione di “controllo”.
Dopo aver potenziato il suo arsenale nucleare Mosca sta cercando di allargare la sfera d’influenza energetica. Il Cremlino ha stretto affari energetici importanti con nazioni europee, come la Grecia, ma sopratutto in Asia, con Cina e Corea del Sud, per esempio. Ora è la volta dei sauditi.
Il governo saudita e il fondo sovrano statale russo hanno firmato un memorandum di intenti per investire fino a 10 miliardi di dollari nell’energia nucleare. Lo riferisce l’agenzia di stampa saudita SPA.
L’accordo tra il Fondo di investimenti pubblici saudita (PIF) e il fondo di investimenti diretti russo (RDIF) è stato siglato la settiman scorsa, quando i funzionari del regno ricco di petrolio si trovavano in visita in Russia.
I due governi hanno così avviato una cooperazione nello sviluppo di energia nucleare. Ancora non si sa dove l’investimento congiunto verrà effettuato esattamente.
Il fondo PIF è pensato per aiutare a sviluppare l’economia saudita, mentre il veicolo di investimenti russo fa affari principalmente in Russia e negli ultimi anni ha stretto accordi simili con altre potenze asiatiche come la Cina, la Corea del Sud e il Kuwait.
Il matrimonio ha senso. La Russia ha le risorse e l’expertise, mentre i sauditi hanno i soldi e la volontà di migliorare le loro tecnologie e conoscenze in materia.
(DaC)