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Nulla a che vedere con la bolla hi-tech di 13 anni fa

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ROMA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro tasso decennale tedesco in calo con andamento analogo anche se meno pronunciato per i bond periferici ad eccezione della Spagna. In questo caso infatti il decennale è rimasto intorno al 4,15%, portando lo spread oltre i 245pb. La giornata si è aperta all’insegna di due notizie in particolare. Secondo il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, la BCE starebbe prendendo in considerazione la possibilità di effettuare una LTRO della durata di 9-12 mesi a favore unicamente delle banche che poi passino i fondi ricevuti alle aziende attraverso prestiti, uno schema cosiddetto di Funding for Lending.

Inoltre tra le altre ipotesi in discussione rientrerebbe il passaggio in negativo del tasso sui depositi presso BCE oltre alla possibilità di acquistare titoli dei paesi dell’area. Sempre sul fronte Bce, da segnalare che ieri sono stati sterilizzati solo 158 dei 184Mld€ relativi al programma di acquisto di bond SMP, aumentando tra gli operatori l’attesa anche di una misura volta a ridurre/azzerare il processo di sterilizzazione al fine di aumentare la liquidità in circolazione. Dal lato tedesco, è arrivata la ufficializzazione dell’accordo tra i partiti a sostegno della Merkel e l’SPD per formare una nuova edizione della grande coalizione.

Tra i punti dell’intesa figurano: 1) introduzione del salario minimo garantito (8,5€ per ogni ora) dal 2015; 2) possibilità di pensionamento anticipato a 63 anni; 3) introduzione della doppia cittadinanza per gli immigrati; 4) impegno a presentare un disegno di legge nel 2014 per l’imposizione di pedaggi agli stranieri che utilizzano le autostrade domestiche; 5) aumento dei fondi per l’istruzione e per l’assistenza sociale senza aumento delle tasse; 6) continuità in tema di politica europea; 7) riduzione dei sussidi per le energie rinnovabili.

L’accordo andrà ora sottoposto al voto dei membri del partito SPD con esito del voto atteso tra il 14 ed il 15 di dicembre. Sul fronte emissioni, attesa oggi la riapertura del decennale tedesco fino a 4Mld€. Negli Usa tassi in calo nel pomeriggio dopo il deludente dato sulla fiducia dei consumatori di novembre, tornato al minimo da 7 mesi, penalizzato soprattutto dalla componente aspettative, su cui a sua volta ha impattato un peggioramento della percezione delle condizioni del mercato del lavoro. Attesa oggi l’emissione di 29Mld$ di T-note a 7 anni.

Valute: euro in lieve apprezzamento arrivando a testare la resistenza in prossimità di 1,36 dopo la notizia dell’accordo con il partito SPD per la formazione di una grande coalizione in Germania. Nel breve la resistenza si colloca in corrispondenza di 1,3650. Yen in marcato deprezzamento verso euro con il cambio salito sui massimi da 4 anni in avvicinamento all’area di resistenza 138,70-139. Lo yen stanotte si è deprezzato anche verso dollaro Usa riavvicinandosi alla resistenza 102.

Tra le valute emergenti segnaliamo il deprezzamento del rand sudafricano dopo che il PIL del terzo trimestre è salito meno delle attese, evidenziando un forte rallentamento rispetto alla crescita del trimestre precedente (+0,7% annualizzato da +3,2%). Debolezza anche per altre valute emergenti quali il real brasiliano ed il peso messicano.

Segnaliamo anche il deprezzamento verso la maggior parte delle valute principali per il baht tailandese dopo che questa mattina la banca centrale ha ridotto di 25pb il tasso di riferimento in modo del tutto inatteso dal mercato a causa dei rischi ribassisti sulla crescita e dell’instabilità politica. Prosegue da due settimane la bassa volatilità dello yuan verso dollaro. Il vicegovernatore della banca centrale, Yi Gang, ha dichiarato che attualmente lo yuan è in prossimità del valore di equilibrio.

Commodity: chiusura invariata per l’indice generale GSCI ER grazie alla stabilizzazione del settore energetico che ha un peso rilevante all’interno dell’indice. Il petrolio ha chiuso in lieve calo, mentre sono saliti i suoi derivati ed il gas naturale Usa. Stabili i preziosi mentre i cali maggiori sono stati registrati dai metalli non ferrosi e dagli agricoli.

Le perdite dei settori sono state comunque limitate, nell’ordine dello 0,4% e 0,5% rispettivamente. A livello di singoli nomi, il calo maggiore ha interessato il mais (-1,5%) su attese di maggiori vendite da parte degli agricoltori nonostante il basso livello dei prezzi a causa del raccolto record. I metalli non ferrosi sono stati penalizzati dall’inatteso calo della fiducia dei consumatori Usa. Stamani il Brent si colloca in prossimità dei 111$/b, l’oro intorno ai 1245$/oncia.

Azionario: seduta di ieri tendenzialmente negativa per i listini europei con l’unica eccezione dell’indice Ibex che è riuscito a segnare un leggero guadagno. Gli operatori, in una giornata dalla volatilità ancora molto contenuta, hanno comunque preferito mantenere un atteggiamento piuttosto cauto visti i recenti livelli raggiunti dai principali indici.

A livello settoriale tutti i principali comparti all’interno dello Stoxx 600 hanno chiuso in negativo, ad eccezione dei tecnologici, con le vendite che hanno interessato principalmente i settori beni di consumo, risorse di base ed energetici. In Italia, l’indice Ftsemib ha chiuso la seduta poco sotto la parità a causa principalmente del calo di quasi l’1% registrato da Eni. Andamento misto per i titoli del comparto bancario mentre continua il buon andamento del settore del lusso con Ferragamo che segna nuovi massimi storici. In mattinata apertura positiva per i listini europei con in testa la borsa di Milano.

Negli Usa, seduta di ieri tendenzialmente positiva per i principali indici che hanno aggiornato durante le contrattazioni i livelli record di inizio settimana, con il Nasdaq Composite che ha chiuso per la prima volta dal 2000 sopra i 4000 punti. Particolarmente in luce, oltre al settore tecnologico, è stato il comparto real estate con l’ETF homebuilder salito del 2% dopo i dati sui nuovi permessi edilizi che ad ottobre hanno raggiunto i livelli massimi dal 2008. In calo invece il settore utility, insieme a health care e risorse di base.

Sul fronte emergente seduta in negativo per l’indice MSCI EM penalizzato dal forte calo della borsa brasiliana in attesa della decisione della banca centrale che dovrebbe continuare la fase di politica monetaria restrittiva. Da segnalare che a partire da oggi la Grecia entra ufficialmente a far parte del mondo emergente: dieci titoli greci saranno infatti inclusi nell’indice MSCI EM. Durante la notte andamento piuttosto positivo per i listini asiatici guidati dalla borsa cinese che guadagno quasi l’1%. In leggero calo l’indice Nikkei.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ALITALIA – Ryanair ha proposto un accordo di collaborazione alla società che prevede di alimentare i voli a lungo raggio di Alitalia; Ryanair si è comunque resa disponibile ad “esaminare qualsiasi altra opportunità che possa esserci per collaborare e assistere Alitalia nella sua attuale ristrutturazione”.

ATLANTIA – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la società sarebbe fortemente interessata all’aeroporto cileno di Santiago la cui privatizzazione è slittata a causa delle elezioni presidenziali.

ENEL – La società ha firmato un memorandum of understanding per la cooperazione internazionale nel settore idrocarburi con Rosneft.

ENI – Secondo quanto riportato dalla stampa, la società avrebbe concluso un accordo con Bhp Billiton per l’acquisizione del 46% di un complesso offshore nel mare d’Irlanda; dal momento che il gruppo italiano possiede già il 54% del complesso, in tal modo salirebbe al 100%. Inoltre, l’A.D. di Eni Paolo Scaroni si è dichiarato ottimista sulla produzione nel giacimento del Kashagan (Kazakistan), che a suo avviso riprenderà in pochi mesi dopo che era stata interrotta a seguito di perdite di gas. Scaroni ha firmato anche un accordo con il presidente di Rosneft che prevede la fornitura di petrolio tra le due compagnie ed investimenti congiunti nel settore degli idrocarburi. Infine la società ha siglato un MoU con la Fondazione Skolkovo, un centro di innovazione dedicato al settore dell’alta tecnologia (Mosca).

FIAT – In merito al rinvio dell’Ipo di Chrysler, indiscrezioni dell’agenzia di stampa Bloomberg riportano che tale posticipazione sarebbe dovuta a motivi fiscali in quanto la compagnia non avrebbe ottenuto il via libera da parte della US Internal Revenue Service.

FINMECCANICA – La società ha emesso obbligazioni (scadenza 2021) per un ammontare complessivo di 700Mln€ in modo da allungare la vita media del debito; il prestito obbligazionario ha una cedola fissa del 4,50% e prezzo di emissione di 98,505.

GENERALI – L’agenzia di rating Standard&Poors ha posto la società in creditwatch con implicazioni negative.

IMPREGILO – La società ha siglato un atto di fusione con Salini che diventerà effettivo a partire dal prossimo primo gennaio.

INTESA SANPAOLO – Credit Suisse ha ridotto il rating sul titolo della società a “neutral” dal precedente “outperform”. Inoltre, l’A.D. del gruppo Carlo Messina ha ribadito che la società non è intenzionata a progetti di fusione o acquisizione di banche sia estere che italiane.

MONCLER – Il prezzo dell’Ipo della società sarà compreso nel range 8,75-10,20€ per azione e debutterà a Milano il prossimo 16 dicembre.

PIRELLI – La società ha firmato un MoU con Rostec e Rosnet per favorire la ricerca congiunta di materiali da utilizzare per la produzione di pneumatici.

BURGER KING – La società programma di raggiungere una quota del 20% del mercato relativo ai fast food francesi creando, secondo quanto riportato dalla stampa, oltre 1.200 nuovi posti di lavoro. Pochi giorni fa il colosso americano aveva inoltre annunciato di voler entrare nel mercato indiano attraverso una joint venture con Everstone Group.

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