New York – In una frenesia che ricoda i tempi della bolla internet del 2000, le valutazioni delle nuove societa’ hi-tech americane sono in ascesa verticale. Sono ancora in mano a privati, ma i fondi di venture capital fanno a gara per entrare nel capitale. Aziende che spesso non producono utili e a volte nemmeno hanno un fatturato, vengono gia’ valutate miliardi di dollari.
Almeno 20 start up ancora in mani private hanno raggiunto la fatidica soglia del miliardo di dollari in termini di valutazione, secondo Venky Ganesan, venture capitalist di Globespan Capital Partners. Quasi la stessa quantita’ di quelle sbarcate in borsa (23). E’ fresca la news che Pinterest, attiva nel segmento della condivisione di foto, disegni e grafici su internet, ha ricevuto un finanziamento di $100 milioni, in base al quale il valore della societa’ e’ di $1,5 miliardi.
Pinterest non produce profitti e praticamente non ha entrate, ma nell’ultimo mese ha avuto 20 milioni di visitatori unici, in rapida ascesa dal milione del luglio 2011. Stesso discorso per Istagram, da poco acquistata da Facebook per $1 miliardo, senza fatturato, ma nei 18 mesi di attivita’ ha registrato 30 milioni di iscrizioni.
La valutazione di queste societa’ si fa creativa, i venture capitalist guardano al numero di utenti piuttosto che al bilancio, nella speranza di scovare la gallina dalle uova d’oro che li ricoprira’ di soldi una volta quotata in borsa. Ma se la storia insegna qualcosa, quando le valutazioni si slegano dai fondamentali, e’ facile che gli investitori rimangano scottati.