ROMA (WSI) – C’è chi prova a fermarlo in aula, come M5S e Sel. E c’è chi lancia una campagna contro “l’attuazione dell’antico progetto piduista“, come Azione Civile. Ma il disegno di legge costituzionale 813 cammina spedito in Parlamento.
La maggioranza corre, compatta sul testo che affida al comitato dei 42 il compito di riscrivere la Carta e deroga all’articolo 138. Oggi, salvo sorprese, il Senato darà il primo via libera al ddl. Il 29 luglio il testo approderà alla Camera.
Se la maggioranza tiene, entro la pausa estiva verrà approvato anche dai deputati. Per la soddisfazione di Pd, Pdl e Scelta Civica, che puntano al sì definitivo entro i primi di novembre.
Subito dopo il comitato inizierà a lavorare alla riforma, che potrebbe spalancare le porte al semipresidenzialismo. “Rischiano di realizzare il piano di Licio Gelli, concentrare il potere in una sola persona” attacca Ingroia.
Il leader di Azione Civile conferma quanto già annunciato al Fatto: “La scorsa settimana ho inviato lettere a Epifani, Vendola e Grillo, in cui li invito a organizzare assieme primarie per consultare i cittadini sulla riforma.
Sentiamo la base, prima che sia tardi”. Ingroia non pone paletti: “Potrebbe essere una consultazione mista, con primarie e sul web”. La sua campagna contro il ddl sta già partendo: “Abbiamo il comitato nazionale ‘Viva la Costituzione’ e stiamo creando comitati in tutta Italia. È emergenza democratica”.
Il grillino Francesco Campanella aveva ventilato un referendum contro il ddl. Ingroia lo appoggerebbe? Siamo aperti a ogni iniziativa”, assicura. E Nicola Morra (M5s) apre: “Possiamo collaborare con chiunque condivida le posizioni del Movimento”. In attesa di una risposta alle sue lettere, Ingroia si rivolge ai parlamentari Pd: “Se proprio devono approvare il ddl, almeno non lo facciano con la maggioranza dei due terzi: lascino la possibilità del referendum”.
E conclude: “Chiederemo un incontro al presidente della Rai: servono tribune televisive sul tema, gran parte dei media non ne parla”.
Ieri dibattito in Senato sul ddl. M5s e Sel hanno presentato la pregiudiziale di costituzionalità: respinta. Molti vuoti in aula, soprattutto tra i Democratici.
Intanto la maggioranza litiga sulla legge elettorale. “Se ci fosse un accordo, il Porcellum potrebbe essere cancellato domani”, assicura Anna Finocchiaro.
Sisto (Pdl) fa muro: “Parlarne mette in dubbio la volontà di fare la riforma”. Chiosa, ecumenico, Pietro Grasso: “Se ci sarà una riforma, la legge elettorale sarà conseguente”.
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