ROMA (WSI) – Aumentano le distorsioni sui mercati create dalle banche centrali. Indicativo il caso della Bank of Japan, che per la prima volta ha acquistato obbligazioni corporate a tassi negativi. Nell’ambito del suo piano di stimoli all’economia, la banca ha di fatti acquistato i bond al rendimento di -0,03%.
Si tratta di una novità assoluta, dal momento che, se i tassi negativi sono ormai una realtà consolidata da tempo per i titoli governativi del Giappone dalla fine del 2014- e non solo in Giappone – finora le aziende sono riuscite a garantire agli investitori, piazzando sul mercato i loro debiti, almeno un rendimento dello 0,1% sui loro bond.
Tale situazione, secondo Mana Nakazona, responsabile analista della divisione del credito presso BNP Paribas, a Tokyo, potrebbe aumentare i rischi per le banche e gli investitori.
“La Bank of Japan potrebbe finire con il diventare l’arbitro finale del merito creditizio di ciascuno (ogni azienda), decidendo se acquistare o meno un bond. E, nel caso i cui gli spread sul credito non rispecchiassero più il livello di solvibilità , gli investitori potrebbero essere alle prese con diversi rischi”.
Non solo: a rischio potrebbe esserci anche la redditivitĂ delle banche. Se la Bank of Japan acquisterĂ infatti obbligazioni corporate a tassi negativi, e a intervalli regolari, gli istituti di credito potrebbero trovarsi costretti a tagliare i tassi sui prestiti che, fa notare Nakazona, sono giĂ ai minimi storici.
Al momento la Bank of Japan è l’unica acquirente di bond governativi giapponesi. E il rischio è che ben presto diventi anche l’unico acquirente del debito corporate delle aziende giapponesi.