ROMA (WSI) – “Abbiamo deciso di ritirare gli emendamenti del pd relativi alla prima rata dell’Imu perche’ abbiamo avuto assicurazioni dal governo del rispetto delle richieste poste su come si chiude il 2013”.
Lo ha reso noto il capogruppo Maino Marchi. La scelta è arrivata dopo un incontro con il sottosegretario Pierpaolo Baretta e a fronte di impegni da parte dal governo su cassa integrazione, misure per riportare il rapporto deficit-Pil sotto il 3% e service tax. “Continueremo – ha fatto sapere Marchi – a sollecitare sul fondo affitti”. Ma, a questo punto “ci sono le condizioni per ritirare i nostri emendamenti”.
Il Pd ha deciso di ritirare i propri emendamenti sulla prima rata dell’Imu perchè “il governo si è impegnato per altri provvedimenti sulla cassa integrazione, ci sono state assicurazioni sulle misure per riportare il rapporto deficit-Pil al 3% e sulla service tax che si baserà su una rilevante componemte patrimoniale oltre che su una una parte sui servizi” sulla quale interverranno i Comuni. Lo ha detto il capogruppo in commissione Bilancio.
L’emendamento del Pd faceva pagare la prima rata Imu alle case con rendita oltre i 750 euro. Lo hanno deciso i presidenti della commissioni Bilancio e Finanze della Camera, Francesco Boccia e Daniele Capezzone. Il testo sarà votato oggi. L’emendamento a prima firma del capogruppo Pd in commissione Bilancio, Maino Marchi, era stato escluso per estraneità di materia perché utilizzava le risorse risparmiate dall’Imu per riabbassare l’aliquota Iva dal 22 al 21%. Capezzone e Boccia, esaminando i ricorsi, hanno dichiarato inammissibile solo la parte della proposta che riguarda l’Iva, ed hanno riammesso il comma che riguarda l’Imu.
Questo significa che ora l’emendamento sarà esaminato nel merito e poi votato dalle commissioni Finanze e Bilancio a partire da domani mattina alle 9,30. La giornata di oggi, infatti, verrà dedicata all’illustrazione degli emendamenti da parte dei presentatori. Qualsiasi sarà la decisione delle commissioni sulla proposta del Pd di non esentare le case con rendita catastale oltre i 750 euro, le cose cosiddette ”di lusso” vale a dire le abitazioni di tipo signorile classificate nella categoria catastale A/1, le ville (categoria catastale A/8) e i castelli e i palazzi di eminente pregio artistico o storico (A/9).
Sc insiste,per ora emendamento prima rata resta – ”Per ora il nostro emendamento sulla prima rata resta. Siamo pronti al ritiro se il governo assicura di avere le risorse per l’abolizione della seconda rata, che non può essere coperta con l’aumento di altre imposte”. Così il responsabile politiche fiscali di Sc Enrico Zanetti, interpellato al telefono, in merito al dl Imu.
“Si mettano d’accordo – interviene Matteo Renzi – per me va bene qualsiasi soluzione, se c’è un impegno politico lo rispettino ma al di là di questo”, bisogna “smetterla di guardarsi l’ombelico”, vista la crisi che non riguarda solo l’Italia ma anche l’Europa. “Spero che il paese colga questo momento per non continuare nei derby quotidiani”.
(Ansa)