Milano – Come fare di necessità virtù: per proteggere l’ambiente e risolvere la carenza di alloggi, in Nigeria hanno iniziato a costruire case fatte di bottiglie di plastica. Con il nuovo materiale gli edifici sono più stabili di quelli realizzati in calcestruzzo, in grado di resistere a terremoti, incendi e persino proiettili. Quello che può sembrare «arte moderna» agli occhi dei più scettici, è invece un ambizioso progetto edilizio in realizzazione nel Paese dell’Africa occidentale. Con il materiale da costruzione decisamente non convenzionale un gruppo ambientalista vuole risolvere così due problemi in un colpo solo. Da un lato, le bottiglie di plastica che coprono le strade e intasano i canali delle popolose città vengono riciclate con la costruzione delle case. Allo stesso tempo, il progetto intende risolvere il grosso problema dell’abitazione. Ancora oggi sono infatti milioni i nigeriani senza un tetto.
PRIMO DI UNA LUNGA SERIE – Il prototipo si trova poco lontano dal villaggio di Sabon Yelwa a Kaduna, nella Nigeria settentrionale. Il progetto è a buon punto. Iniziato da un’organizzazione non governativa, la Dare (Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili), con l’assistenza di esperti londinesi, gli operai hanno ormai alzato le mura; la casa è completa al 70 per cento. «È la prima casa in Africa costruita con delle bottiglie», ha raccontato all’Afp l’iniziatore del progetto, Christopher Vassiliu. «Potrebbe contribuire a risolvere l’esigenza abitativa del Paese e ripulire l’ambiente pesantemente inquinato». Sotto certi aspetti l’edificio è già di per sé una meraviglia e dovrebbe essere il primo di una lunga serie. Una volta finito, infatti, verranno addestrati muratori che in futuro avranno il compito di realizzare strutture simili.
BOTTIGLIE RIEMPITE – A prima vista l’insolito edificio, con 58 metri quadrati di spazio e dotato di due camere da letto, cucina, patio, bagno e toilette, sembra una comune casetta. Tuttavia, al posto delle pietre sono state utilizzate bottiglie di plastica tappate, riempite con la sabbia, del peso di circa tre chili. Le bottiglie sono impilate in strati e legate tra di loro da un’intricata rete di corde. Fango e cemento completano l’opera e forniscono ulteriore sostegno. Dalle pareti intonacate sporgono poi i tappi di vari colori che danno a tutto l’insieme un aspetto davvero originale.
ECO, SOLIDA, ANTISISMICA – Secondo i dati forniti dal coordinatore del progetto, Yahaya Ahmad, le bottiglie riempite con la sabbia sono più stabili dei comuni blocchi di cemento. Insomma, la casa delle bottiglie non solo è ecologica, ma estremamente solida, fatta per durare negli anni e, grazie alla sabbia compatta, venti volte più resistente di una struttura di mattoni. Gli altri vantaggi: «L’edificio è a prova di fuoco, antiproiettile e antisismico», spiega Ahmad. Oltre a ciò, la costruzione di una casa di bottiglie è tre volte meno costosa che quella di una casa normale – l’equivalente di circa 10 mila euro. La sabbia funge poi da isolante termico. «All’interno regna una temperatura costante intorno ai 18 gradi, ideale per ripararsi dal sole tropicale».
PICCOLO PASSO – La costruzione è iniziata a giugno. Per realizzarla sono servite circa 14 mila bottiglie di plastica, bottiglie che in Nigeria non sembrano davvero mancare. Molte arrivano dai tanti hotel, dagli uffici consolari e dai ristoranti vicini. La casa di bottiglie è stata concepita affinché non produca gas serra: è completamente alimentata da pannelli solari e da biogas. «La Nigeria ha un enorme problema di immondizia e di carenza energetica», ha detto l’ambientalista britannica Katrin Macmillan, «e questo progetto è un piccolo passo nella giusta direzione».
IMMONDIZIA – Secondo le stime degli esperti, la Nigeria (con una popolazione che supera i 160 milioni), produce ogni giorno una montagna spazzatura di tre milioni di bottiglie di plastica. Allo stesso tempo nel vasto Paese mancano circa 16 milioni di abitazioni, la cui costruzione costerebbe l’equivalente di 226 miliardi di euro, ha calcolato la nigeriana Federal Mortgage Bank. Intanto il prossimo progetto è già stato avviato: a gennaio inizieranno i lavori di ampliamento della scuola elementare di Suleja, nei pressi della capitale Abuja. Qui verranno utilizzate 200 mila bottiglie di plastica.
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