L’introduzione del nuovo regime forfettario per le partite Iva (noto, impropriamente, come flat tax e in vigore dal 2019) ha prodotto un incremento nelle aperture di nuove attività autonome del 6,4%. Si tratta di 545.700 nuove Partite Iva, un aumento che il Ministero dell’Economia definisce “piuttosto consistente”.
Quasi la metà di tutte le nuove Partite Iva registrate nel 2019 hanno aderito proprio al nuovo trattamento fiscale agevolato.
Introdotto dalla Legge di Bilancio dell’era gialloverde, il regime forfettario prevede una tassazione al 15% fino a 65mila euro di volume d’affari. Per gli under 35 e gli over 55 il beneficio è ancora maggiore: la tassazione scende al 5%.
Nel settembre 2018, quando la proposta era ancora in cantiere, era stato previsto un forte incremento per le nuove Partite Iva, complici anche le maglie più strette sui rinnovi dei contratti a termine introdotte dal precedente Decreto Dignità.
La combinazione di flat tax per le partite Iva e Dl Dignità avrebbe avuto “l’effetto di rendere molto conveniente sia per il lavoratore, sia per l’impresa, il ricorso” alla Partita iva, perciò, “alla fine, potremmo avere un boom di finti lavoratori autonomi” aveva scritto l’Aidp, l’Associazione italiana dei direttori del personale. Mentre i controlli del Fisco sugli eventuali abusi del regime forfettario sono scattati lo scorso luglio, i dati complessivi sul boom delle Partite Iva sono stati pubblicati oggi nell’Osservatorio ad esse dedicato dal Mef.
I dati sulle nuove Partite Iva
Il 72,9% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 21,4% da società di capitali, il 3,6% da società di persone, l’1,8% da soggetti non residenti e lo 0,3% da altre forme giuridiche.
“Rispetto al 2018”, si legge nell’osservatorio, “l’aumento generale è trainato dalle persone fisiche (+10,5%), grazie alle adesioni al regime forfettario, per il quale dal 2019 il limite dei ricavi è stato esteso a 65.000 euro. Nell’anno 263.043 soggetti hanno aderito al regime, con un aumento del 34,5% in confronto al 2018; tali adesioni rappresentano il 48,2% del totale delle nuove aperture di partita Iva”.
Le forme societarie accusano, invece, cali di avviamenti: -5,7% le società di capitali e -12,9% per le società di persone. L’incremento del lavoro autonomo testimoniato dalle Partite Iva non può quindi che imputarsi primariamente all’introduzione della cosiddetta flat tax. Resta difficile, per il momento, capire quante siano state le “migrazioni” dal lavoro dipendente al falso lavoro autonomo che era stato paventato dall’Aidp.